Scrittrice Romanzo

TRAMA

La storia si svolge nella Francia medievale. Philippe è uno speziale che vaga di villaggio in villaggio con la sua apprendista, Nina, una ragazzina di sedici anni dal volto ustionato (a causa di un incidente che ella non ricorda). Non si può dire che la sua vita sia felice dal momento che il suo terrificante aspetto le procura la diffidenza dei più. Allo stesso tempo non può dichiarare neanche di essere la creatura più misera al mondo visto che Philippe è un brav'uomo, senza obblighi verso di lei, ha accettato invece di darle riparo e l'affetto molto simile a quello di un padre adottivo. La loro vita da circa un anno ha trovato la via di una sottile e inaspettata routine, da quando cioè hanno trovato un posto fisso in cui vivere: Saint-Pierre sulla costa della Normandia. In questo momento però la labile tranquillità viene travolta dall'arrivo di due amici di Philippe: una misteriosa donna (Alexandra) e dello strano ragazzino che l'accompagna (Jack). I due gelidi visitatori catapulteranno Nina all'interno di una faida tra clan che dura da centinaia d'anni e che la riguarda personalmente più di quanto ella non immagini. I due sedicenti amici strapperanno Nina e Philippe dalle tranquille braccia del borgo di Saint-Pierre, costringendoli a seguirli in una fuga rocambolesca. Alexandra non chiederà certo perdono per aver sconvolto le loro vite, ma a modo suo è certa aver trovato al mercante e alla ragazzina un posto migliore in cui vivere. Al contrario la nuova casa, il borgo di Chauxpellet, si rivelerà fatale per tutti i nuovi arrivati...

È vero potrei raccontarvi di più, ma perché rovinarvi i colpi di scena che costellano tutto il romanzo?

NOTE DELL'AUTRICE

Il genere

Questo è un fantasy inserito nel filone corposo dedicato ai vampiri; nonostante il rispetto del canone, l'opera tenta di approfondire aspetti nuovi, quindi se vi aspettate un “vissero vampiri e contenti” vi informo che questo romanzo non fa per voi. Ha una connotazione neo gotica arricchita con sfumature esoterico-fantastiche che mi hanno permesso di avventurarmi oltre i limiti di questo genere. La trama è molto articolata, ricca di suspance e colpi di scena.

I personaggi

Nelle mie intenzioni ho cercato di raggiungere un respiro corale e suggestivo nonostante la scelta di affidare la voce ad un narratore interno con prospettiva fissa sulla protagonista. I personaggi sono delineati e prendono forma nel divenire, non sono posti subito in luce, riservando al finale il dipanare delle inevitabili domande che si pongono durante il viaggio. Man mano che la vicenda progressivamente cambia, essi maturano sino ad assumere ruoli inaspettati. Ho cercato di scegliere con attenzione lo spazio dell'azione proiettando negli scenari significati simbolici (paesaggio-stato d'animo).
Quest'opera si potrebbe considerare anche un “romanzo di formazione” dal momento che la protagonista (Nina) compie un viaggio fisico e spirituale nella ricerca di sé durante il delicato passaggio dalla vita infantile-adolescenziale (dove ha avuto un ruolo passivo) a una vita da giovane adulta (dove si troverà a pagare il prezzo delle sue scelte).
Nella trama troverete archetipi della narrativa, come la perdita di memoria, l'agnizione, la ricerca delle proprie origini, il conflitto generazionale. Pur muovendosi in un contesto fantastico, non per questo le emozioni che animano i personaggi sono meno autentiche. La protagonista ha bisogno di colmare un vuoto, ha urgenza di sapere “ciò che è successo prima” e non accetterà di avere un futuro se non potrà ricongiungersi con il suo passato.
Questa è anche la storia di un conflitto familiare la cui portata emotiva non può essere diminuita dal contesto fantastico.

LINGUA E STILE

Le scelte linguistiche spesso prediligono rapidità ed efficacia comunicativa rispetto ad uno stile più adeguato al “contesto storico” in cui è ambientata la vicenda. Mi scuso quindi con i puristi e con i ricercatori del vero; spero che il risultato complessivo sia tanto gradevole quant'era nelle mie intenzioni. Il dialogo e l'azione spesso vincono sulle descrizioni, dando alla narrazione un ritmo serrato. Per i combattimenti mi sono avvalsa dell'aiuto di un esperto poiché un conto è scrivere una sceneggiatura in cui gli attori e la macchina da presa faranno la scena, un altro è scrivere un romanzo in cui una colluttazione può diventare paradossalmente un momento di grande noia.

Perché un neo gotico?

Perché ho sempre adorato la mitologia; ritengo che il fantasy dia sia la possibilità di rileggere le antiche leggende che di scrivere una storia tragica all'interno di un genere accattivante per un pubblico di adolescenti e giovani adulti.