ETÀ DI AUGUSTO (44 a.C.-14 d.C.)

[...] tra gli interventi più importanti operati da Augusto è da annoverare quello nel settore della cultura. Egli, che ricercava il consenso degli intellettuali alla sua politica, operò in modo che l'ideologia del principato divenisse patrimonio comune della classe intellettuale, la quale procedette, per lo più, in sintonia con le sue direttive. [...] Infatti Augusto garantì condizioni favorevoli per lo sviluppo delle lettere e permise a tutti di esprimere liberamente il proprio mondo culturale, filosofico e poetico, lasciando che le coscienze potessero formarsi e manisfestarsi in un clima connotato, per lo più, da libertà e spirito di tolleranza, soprattutto fino a quando a guidare il settore culturale fu Caio Clinio Mecenate e fino a quando fra costui e Augusto vi fu concordanza di vedute. [...]

Virgilio

Publio Virgilio Marone fu un peta latino (n. presso Mantova, ad Andes, forse l'od. Pietole, 70 a. C. - m. Brindisi 19 a. C.). Per la vastità della fama e l'influsso esercitato sulla cultura latina e occidentale, è il principe dei poeti di Roma. [...] Nelle Bucoliche sono trasfigurati in linguaggio poetico i precetti di vita proprî della filosofia epicurea ("vivi appartato", "vivi in segreto"), che spinsero il poeta a evadere dalla realtà dolorosa della vita sociale in un mondo individualistico, privo di bisogni e ambizioni, quale appunto quello dei suoi pastori. [...] Le Georgiche sono un poema complesso e organico, che esalta e descrive ogni aspetto dell'agricoltura e dell'amore per la terra, la coltivazione dei campi, la cultura degli alberi e particolarmente della vite [...]. Sappiamo dal poeta stesso che l'opera gli fu suggerita e quasi imposta da Mecenate, nel clima dell'illuminata restaurazione augustea dei tradizionali valori italici; ma naturalmente il più profondo e vero suggerimento nasceva nell'anima di Virgilio stesso, dal suo genio poetico e dalla sua storia spirituale, dalla comprensione immediata che egli ebbe dei bisogni, delle aspirazioni e delle tendenze più vive della sua epoca [...]. Con l'Eneide, Virgilio si riavvicinava alla poesia arcaica romana, gettando un ponte di là dalle esperienze neoteriche e lucreziane; ma nella sua opera le vicende presenti e le passate, la storia e la leggenda, la realtà e l'ideologia si fusero con procedimento poetico ben altrimenti complesso di quello dei suoi predecessori. [...]

TRECCANI  • Virgilio: vita

Durata 2'36

TRECCANI  • Le Bucoliche

Durata 4'17

TRECCANI  • Le Georgiche

Durata 4'44

TRECCANI  • Temi e Pensieri

Le Bucoliche e le Georgiche - Durata 11'19

TRECCANI  • Eneide

Durata 4'12

TRECCANI  • Temi e Pensieri

L'Eneide - Durata 10'26

Orazio

Quinto Oràzio Flacco fu un poeta latino (Venosa 65 a. C. - Roma 8 a. C.). Nacque da padre libertinus, come egli stesso dice, e fu educato a Roma, dove ebbe come primo maestro Orbilio; compiuti i vent'anni si recò ad Atene, a completare gli studî retorici. Prima o dopo questo viaggio fu forse in Campania, dove venne in contatto con il circolo epicureo di Filodemo, in cui compì l'esperienza filosofica che rimase fondamentale nella sua vita; e certamente subì anche l'influsso del poema dottrinale di Lucrezio. [...] È autore di Epodi, Odi, Satire ed Epistole. Gli Epodi e le Odi appartengono al genere lirico: sono scritti, cioè, nei metri della giambica (Epodi) e della lirica greca (Odi), già usati dai neoteri, ma condotti da Orazio a una regolarità di forme e a una perfezione che rimarranno poi classiche. Nelle odi prevalgono la strofe saffica e le varie strofe alcaiche, oltre le asclepiadee. Se Orazio cerca ispirazione direttamente nei lirici monodici dell'età classica (Archiloco, Saffo, Alceo, Anacreonte), risente però anche della nuova lirica alessandrina (Asclepiade) specialmente per l'estrema cura dell'espressione formale. Le Satire (propriamente Sermones) e le Epistole sono invece composizioni in esametri, metro che rimarrà quello proprio del genere. Orazio tratta l'esametro con libertà, spezzandone il ritmo epico e riconducendolo a una forma discorsiva, quasi di prosa, con raffinati procedimenti stilistici, rimasti insuperati. [...]

TRECCANI  • La vita di Orazio Flacco

Durata 6'30

TRECCANI  • Le opere di Orazio Flacco

Durata 9'07

TRECCANI  • Odi e Epodi

(Durata 13'01) — Gli Epòdi sono una raccolta di diciassette poesie composta dopo il 42-41 a.C. e pubblicata intorno al 30. Sono perciò compresi cronologicamente fra la guerra civile (battaglia di Filippi) e la definitiva affermazione di Augusto con la battaglia di Azio. Le Odi (Carmina) sono costituite da 103 poesie (scritte a partire dal 30 a.C.) raccolte in quattro libri. Il modello dell'opera è la grande poesia greca di età arcaica, soprattutto Alceo, Anacreonte, Saffo, Pindaro e i poeti dell'isola di Lesbo, con la ripresa di diversi tipi di componimento e di metri vari.

TRECCANI • Le satire

(Durata 6'40) — Satire (Saturae o Sermones, come le definisce l'autore) sono un'opera in due libri che comprendono 18 satire, scritte tra il 41 e il 30 a.C.: il I libro (10 satire) fu dedicato a Mecenate e pubblicato tra il 35 e il 33 a.C., mentre il II libro (8 satire) fu pubblicato nel 30 a.C. insieme agli Epodi.

library.weschool.com  • Orazio: poesia e saggezza di fronte alla precarietà della vita

Attraverso la sua vasta produzione poetica Orazio si pone come un moderno mediatore culturale, riuscendo a rielaborare temi e modelli della poesia greca sulla base della tradizione romana e riuscendo a influenzare profondamente quel processo che porterà Roma a ricoprire un ruolo predominante anche in ambito letterario.

Cornelio Gallo

Poeta latino (n. Forum Iulii, od. Fréjus, 69 a. C. - m. 26 a. C.). Fu con Ottaviano alla battaglia di Azio e come premio dell'opera prestata venne fatto prefetto d'Egitto; ma, esaltatosi per la sua fortuna, si permise un atteggiamento poco rispettoso verso Ottaviano, che lo deferì al senato come reo di sedizione e lo fece condannare. G. allora si uccise. Fu poeta alessandrineggiante, ammiratore di Euforione di Calcide di cui tradusse o ridusse degli epillî; amico di Partenio di Nicea, che gli dedicò le sue Passioni d'amore, e di Virgilio, che lo celebrò nella 6a egloga, gli dedicò la 10a e, secondo Servio, ne avrebbe fatto il panegirico alla fine delle Georgiche, sostituendolo poi con la favola di Orfeo. In 4 libri di elegie (Amores), di cui resta un solo verso, cantò col nome di Licorida la mima Citeride (nome d'arte della liberta Volumnia, che fu amante anche di Bruto e di Antonio).

Albio Tibullo

Fu un poeta latino (I sec. a. C.). Tra i grandi poeti dell'età cesariano-augustea e in particolare accanto ai due maggiori elegiaci, Catullo e Properzio, Tibullo si distingue per una sua vena, che a torto si considererebbe "minore". Fu artista di squisita sensibilità, di sentimenti delicati, amante della vita nascosta, fatta di serene gioie sensuali e di quiete, intime fantasie. Le elegie di Tibullo sono raccolte, assieme a composizioni di altri autori, nel Corpus Tibullianum. [...]

TRECCANI  • La vita di Tibullo

Durata 3'04

TRECCANI  • Le opere di Tibullo e Properzio

Durata 13'20

library.weschool.com  • L'elegia d'amore

L’elegia latina si sviluppa nell’età augustea come un genere nuovo e sostanzialmente indipendente dai modelli greci. La sua novità consiste nella specializzazione quasi esclusiva sul tema dell’amore, che negli elegiaci, Tibullo e Properzio in primo luogo, è rappresentato come regolato da un codice di comportamento proprio, in aperto contrasto con l’universo dei valori tradizionali della società romana...

Sesto Properzio

Poeta latino (n. intorno al 47 a. C. - m. intorno al 14 a. C.), uno dei maggiori elegiaci dell'età augustea. Protetto di Mecenate, fu uno dei maggiori poeti elegiaci dell'età augustea, ammiratore di Virgilio e amico di Ovidio. Di lui ci sono giunti tutti i 4 libri di elegie pubblicati tra il 28 e il 14 a.C., ispirati agli elegiaci del primo ellenismo. Particolarmente significativo è il primo libro, di carattere amoroso, dedicato alla figura dell'amata Cinzia. [...]

TRECCANI  • La vita di Properzio

Durata 4'15

TRECCANI  • Le opere di Tibullo e Properzio

Durata 13'20 - (Questo contenuto è presente anche sotto la voce TIBULLO)

library.weschool.com  • L'elegia d'amore

L’elegia latina si sviluppa nell’età augustea come un genere nuovo e sostanzialmente indipendente dai modelli greci. La sua novità consiste nella specializzazione quasi esclusiva sul tema dell’amore, che negli elegiaci, Tibullo e Properzio in primo luogo, è rappresentato come regolato da un codice di comportamento proprio, in aperto contrasto con l’universo dei valori tradizionali della società romana...
(Questo contenuto è presente anche sotto la voce TIBULLO)

Ovidio

Publio Ovidio Nasone fu un poeta latino (Sulmona 43 a. C. - Tomi, sul Mar Nero, 17 d. C.). Venuto giovanissimo a Roma, vi studiò retorica, ma passò presto alla poesia. Fu a contatto con i maggiori letterati e poeti del suo tempo, come Messalla, Cornelio Gallo, Properzio, Orazio, e frequentò la corte di Augusto, conducendo vita brillante. Esercitò magistrature minori, dopo un viaggio d'istruzione in Grecia, Egitto e Asia, e una permanenza in Sicilia; a Roma, in pochi anni, contrasse tre matrimonî, dei quali solo il terzo fu lungo e felice. Nel frattempo, già dai primi anni, nel circolo di Messalla, aveva composto una tragedia, Medea, assai lodata nell'antichità, e aveva cominciato a comporre un canzoniere amoroso in distici elegiaci, che pubblicò nel 14 a. C. in cinque libri e poi, rimaneggiato in tre libri, pochi anni dopo: gli Amores. A questa raccolta di poesie leggere e galanti seguirono le Heroides (titolo originale, forse, Epistulae), fittizie lettere scritte da eroine celebri della mitologia ai loro amanti, probabilmente rimaneggiate ed edite più volte, e l'Ars amatoria (v.), pubblicata in due riprese nei primi anni dell'era volgare. Con quest'ultima O. diventò il beniamino di tutta la società raffinata di Roma. Come completamento dell'Ars, seguirono poi i Remedia amoris (poemetto in 40 distici) e il De medicamine faciei (carme in distici sui cosmetici, di cui ci resta un centinaio di versi). Intorno al 3 d. C. O. si dedicò alla composizione di opere di più vasto respiro: le Metamorfosi e i Fasti. [...]

TRECCANI  • La vita di Ovidio

Durata 2'11

TRECCANI  • Le opere di Ovidio

Durata 13'20 — Tra le opere giovanili di Ovidio si annoverano: Amores (49 carmi che narrano la storia d'amore per una donna chiamata Corinna); Medea (tragedia a noi non pervenuta, ma lodata dai contemporanei); Heroides 21 lettere che Ovidio immagina scritte da donne famose ai loro amanti; Ars amatoria considerato un «capolavoro della poesia erotica latina» (Marchesi); Medicamina faciei femineae operetta sui cosmetici delle donne; Remedia amoris (400 distici elegiaci per resistere all'amore o liberarsene).
Tuttavia Ovidio è ricordato soprattutto per le Metamorfosi in 15 libri di esametri: contiene più di 250 miti di trasformazioni, dal Caos all'apoteosi di Cesare e Augusto. [...]

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library.weschool.com  • L'elegia d'amore

L’elegia latina si sviluppa nell’età augustea come un genere nuovo e sostanzialmente indipendente dai modelli greci. La sua novità consiste nella specializzazione quasi esclusiva sul tema dell’amore, che negli elegiaci, Tibullo e Properzio in primo luogo, è rappresentato come regolato da un codice di comportamento proprio, in aperto contrasto con l’universo dei valori tradizionali della società romana...
(Questo contenuto è presente anche sotto la voce TIBULLO)

Livio

Tito Livio fu uno dei più importanti storici latini e, assieme a Orazio e Virgilio, uno dei maggiori rappresentanti dell’età d’oro della letteratura latina. L’opera di Livio è preziosa e insostituibile per la conoscenza delle vicende storiche della fase repubblicana della storia di Roma. Nato a Padova nel 59 a.C. e lì morto nel 17 d.C., Tito Livio è autore di una monumentale Storia di Roma dalla sua fondazione (il titolo latino è Ab Urbe condita libri), composta di ben 142 libri, oggi in gran parte perduti. Si sono conservati solamente i libri 1-10 e 21-45, ma è possibile avere una buona idea della struttura generale dell’opera dai sommari (periochae) che ci sono pervenuti.
I due blocchi di libri che si sono conservati riguardano le origini e la storia più arcaica di Roma: i primi dieci libri, o prima deca, raccontano i fatti che vanno dalla mitica fondazione di Roma a opera di Romolo (753 a.C.) fino all’anno 293 a.C., mentre la terza decade (libri 21-30) è incentrata sugli eventi della seconda guerra punica (Cartagine), dal suo scoppio – con la violazione del trattato di pace da parte di Annibale (218 a.C.) – fino al definitivo trionfo di Scipione l’Africano (202 a.C.). I libri seguenti (libri 31-45, incompleti) si concentrano sulle vicende orientali, in particolare sulla progressiva conquista da parte di Roma della Macedonia, della Grecia e delle altre potenze ellenistiche, fino alla battaglia di Pidna (168 a.C.) [...]

TRECCANI  • La vita di Tito Livio

Durata 4'29

TRECCANI  • Ab Urbe condita libri di Tito Livio

Durata 11'38 — Autore di una storia di Roma dalla fondazione della città (Ab Urbe condita libri) alla morte di Druso (9 a.C.). Di questa vasta trattazione in forma annalistica sono giunti a noi i libri I-X (dal 754-53 al 293 a.C.) e XXI-XLV (dal 218 al 167 a.C.) oltre a numerosi frammenti (come quello del libro XCI, su Sertorio, conservato in un palinsesto, e quelli del libro CXX, sulla morte e la figura di Cicerone, conservati da Seneca il Vecchio), cioè circa un quarto dell’opera che, come ci informano i sommari (periochae) compilati nei secc. III-IV d.C., era costituita di 142 libri. [...] —www.treccani.it

   library.weschool.com  • Ab urbe condita: prefazione, traduzione e analisi

Ad eccezione di pochi lavori giovanili perduti, Tito Livio (59 a.C. - 17 d.C.) dedicò l’intera vita alla composizione di un’unica monumentale opera storiografica che mirava a raccontare l’intera storia di Roma dalla sua fondazione fino alla contemporaneità: i manoscritti la tramandano con il nome di Ab urbe condita libri, ma Livio la chiamava Libri oppure Annales. L’opera infatti riprendeva il tradizionale schema annalistico della storiografia romana (secondo un modello in parte ripreso, ad esempio da Tacito nei suoi Annales) e raccontava quindi le vicende di Roma anno per anno [...]

RIFERIMENTI INCROCIATI

CFR. "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio" di Niccolò Machiavelli

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