Con il termine "storia" si intende il complesso delle azioni umane nel corso del tempo, nel senso sia degli eventi politici sia dei costumi e delle istituzioni in cui esse si sono organizzate. Modernamente, anche tutto ciò che le condiziona e ciò che esse coinvolgono (fatti geografici ed ecologici, fatti demografici, presupposti antropologici e sociologici, fatti economici). Il greco Erodoto (V sec. a.C.) introdusse il termine istoria per indicare sia l’attività di ricerca sia i suoi esiti. Caratteristico del concetto di storia è la sua ambiguità semantica, in quanto esso indica tanto le res gestae (gli «eventi»), quanto l’historia rerum gestarum (il «racconto degli eventi»). Anche nella riflessione sulla storia sono due le connotazioni del termine, che può essere inteso come filosofia della storia (riflessione sul corso della storia, volta a scoprirvi un orientamento generale), e come metodologia della storia (riflessione sul metodo della ricerca).
Quando si usa il termine storia si fa riferimento sia a quanto è accaduto nel passato sia alle ricostruzioni che ne fanno gli storici: quegli studiosi, cioè, che per professione si dedicano a raccogliere documenti sulle trascorse vicende di un personaggio, di un popolo, di una nazione, di uno Stato, di una civiltà, o delle varie correnti culturali, per darne una narrazione e una spiegazione. L’insieme delle varie esposizioni contenute nelle opere di coloro che "scrivono di storia" costituisce ciò che viene chiamata storiografia, disciplina volta a conservare il ricordo del passato e a trasmetterlo da una generazione all’altra.
•La storia e lo studio della storia Storia e tecnoclogia: con la realtà virtuale... •La storia antica metodi e problemi •Altre complessità •La geografia •La geografia storica •La storia della geografia antica La cartografia antica •Il mestiere del geografo •Il metodo del geografo •Gli strumenti del geografo •Le carte geografiche •I planisferi •La proiezione di Goode e quella di Mercatore •Le carte sinocentrice e quelle americanocentriche •L'ONU adotta la proiezione di Peters MAPPA CONCETTUALE ESERCIZI
Le fonti storiche sono tutti quei documenti e materiali di cui si serve lo storico per strutturare la sua ricerca. Si definiscono primarie le fonti costituite da tracce dirette e contemporanee di una presenza o di una attività umana legate all’argomento della ricerca (documenti scritti, testimonianze orali, oggetti d’uso, giornali e riviste ecc.). Sono invece fonti secondarie quelle costituite da opere storiografiche a loro volta frutto di un lavoro condotto su fonti. In particolare, grazie al contributo della Scuola delle Annales (➔ Marc Bloch e Lucien Febvre), nel XX sec. il significato dell’espressione fonti storiche si è molto esteso, cosicché dal monopolio quasi assoluto dei documenti scritti si è passati a riconoscere come fonti anche monumenti, fotografie, immagini, prodotti culturali o legati alla «cultura materiale» di un dato contesto.
Il Miocene e l'evoluzione dei primati
I più antichi animali simili ai progenitori degli attuali primati, gruppo a cui appartiene anche l'uomo, si possono riconoscere nelle tupaie, ora considerate appartenere ad un ordine a sé stante (gli Scandentia) e i lemuri volanti o galeopiteci.
L'uomo fa parte del grande gruppo delle Scimmie dette scimmie del vecchio mondo o catarrine, separatesi dalle scimmie platarrine o scimmie del nuovo mondo almeno 40 milioni di anni fa. All'interno di questo gruppo, gli Hominidae si differenziarono nel Miocene inferiore circa 20-25 milioni di anni fa, separandosi poi dai pongini, arboricoli e frugivori. A 5-7 milioni di anni fa, da dati paleontologici e biomolecolari, si stima la divergenza genetica da scimpanzé e bonobo le altre attuali, viventi, scimmie antropomorfe a noi più simili (...). Il gruppo dal quale emergerà la nostra specie è quello degli Australopitechi, un ramo dei quali a partire da circa 4 milioni di anni fa diede origine a diverse specie ed ai progenitori del futuro nuovo genere Homo.
Gli Ominidi sono la Famiglia zoologica dell’ordine dei Primati che comprende la specie umana attuale, le specie umane estinte, note attraverso resti fossili, e le grandi scimmie. Il complesso di processi evolutivi che per serie successive di modificazioni, morfologiche e strutturali, ha condotto all’uomo attuale è detto ominazione.
Contenuti: • I primati, • La Great Rift Valley • Australopiteco • Homo Habilis • La grande glaciazione • Homo Erectus • La teoria Out of Africa • Homo Sapiens • Uomo di Neanderthal • Ominazione: puzzle e cespuglio • L'ultimo ritrovamento: l'Homo di Naledi
Metropolis (Pearson)
Contenuti: •Le età della terra • Gli ominidi e la comparsa dell'Homo • Australopiteco • Homo Erectus: il fuoco e l'industria litica •Homo Sapiens di Neanderthal • Homo Sapiens Sapiens • Innovazioni del Mesolitico (capanne, microliti) • Out of Africa • Teoria di Darwin
Mirabilia (Mondadori)
Contenuti: •Evoluzione e ominazione •L'Africa orientale e i primi ominidi • L'origine africana del genere umano •La prima diffusione di HOMO fuori dall'Africa •Homo Sapiens e il definitivo popolamento del pianeta •L'incontro con i Neandertaliani •La chiave del successo: la parola e il dominio del fuoco •Storia e Preistoria • I tempi della Preistoria
Periplus (Zanichelli)
L’evoluzione dell’uomo è stata a lungo immaginata come un percorso lineare a partire dai primati. In realtà, la ricerca più recente ha mostrato come la vasta famiglia degli ominidi non sia organizzata secondo una scala ascendente al cui vertice si trova Homo sapiens, il nostro progenitore...
(*necessita registrazione)
Per lungo tempo il criterio più utile per misurare i progressi del genere umano fu rappresentato dalla lavorazione della pietra, la cosiddetta industria litica. Nel Paleolitico inferiore vennero usati i chopper, ciottoli dalla forma opportuna scheggiati in modo semplice, di cui vediamo un esempio nell’immagine, e le amigdale, nelle quali la scheggiatura avveniva sui due lati...
(*necessita registrazione)
«Dal punto di vista antropologico, va fatta una premessa, non è una mummia umida, ma una mummia naturale, spontanea, ovvero si è formata grazie alle condizioni favorevoli offerte dalla natura nel luogo in cui quest'uomo è morto...» — Marco Samadelli, Albert Zink (Treccani.it)
Homo naledi, l’uomo delle stelle. Denominazione indissolubilmente legata alla grotta della stella nascente “Rising Star Cave” situata nella provincia di Gauteng, in Sudafrica, a 50 km nord-ovest di Johannesburg. La scoperta eccezionale di Homo naledi, una nuova specie estinta da aggiungere all’albero dell’evoluzione umana, è stata annunciata dal paleoantropologo Lee Berger nel settembre 2015...
Da resti di ossa, tracce di accampamenti, pitture, ornamenti e oggetti di uso quotidiano lo studioso della preistoria cerca di ricostruire la vita e le attività degli uomini in un tempo che va dalle origini dell’uomo, circa due milioni di anni fa, fino a circa 4000 anni prima di Cristo. Il periodo più antico della preistoria (da circa 2 milioni di anni a 100 mila anni fa) è stato chiamato Paleolitico, che significa «antica età della pietra». Quello più recente, le cui tracce sono più numerose e meglio conservate, è stato chiamato Neolitico, cioè «nuova età della pietra». È durante questi ultimi 10 mila anni che si sono verificati due importanti avvenimenti nella storia dell’umanità: la nascita dell’agricoltura e quella dell’allevamento.
Contenuti: • La rivoluzione del neolitico: la nascita dell'agricoltura • Il mutamento climatico • La domesticazione degli animali • Homo Sapiens e la religione del Paleolitico • L'arte del Paleolitico • Nascita della metallurgia e proto-città • Invenzione della ruota e perfezionamento della ceramica • Dalla pietra al metallo •L'età del rame e del bronzo
Mirabilia (Mondadori)Accanto alle piccole sculture raffiguranti figure umane o animali, la testimonianza artistica più significativa del Paleolitico consiste nelle decorazioni rupestri, realizzate fra i 40.000 e i 15.000 anni fa. Le più importanti sono state trovate nella regione della Francia sud-occidentale e centrale e dei Pirenei...
Periodo più recente dell’età della pietra, definito dall’uso di strumenti di pietra levigata mentre perdurano, sempre più perfezionati, strumenti di pietra scheggiata, di tradizione paleolitica. Il N. è caratterizzato da un cambiamento fondamentale nel modo di vita dell’uomo: da cacciatore-raccoglitore, e quindi da un’economia parassitaria, questi passa a produttore del proprio cibo con l’allevamento del bestiame e l’agricoltura.
Contenuti: • La nascita dell'agricoltura • Dove e quando nacque? • Come e perché nacque? • Come si diffuse? • Agricoltura e allevamento • Innovazioni tecniche • La scoperta dei metalli: rame, bronzo e ferro • Commerci e mercanti
Contenuti: • La sedentarizzazione e il villaggio neolitico • Società egualitaria • Dal villaggio alla città • Le funzioni del centro urbano • Città e campagna • Città e potere • Invenzione e significato della scrittura • Scrittura e potere
Contenuti: • La rivoluzione del neolitico: la nascita dell'agricoltura • Il mutamento climatico • La domesticazione degli animali • Homo Sapiens e la religione del Paleolitico • L'arte del Paleolitico • Nascita della metallurgia e proto-città • Invenzione della ruota e perfezionamento della ceramica • Dalla pietra al metallo •L'età del rame e del bronzo
MirabiliaContenuti: •Prime comunità sedentarie •Inizi dell'agricoltura e dell'allevamento •La pietra levigata e la ceramica •ECOSTORIA: Un cambiamento irreversibile •Rivoluzione o transizione? •Vita sociale (villagi permanenti e divisione del lavoro) •Forme di religiosità •Pastori nomadi
Periplus (Zanichelli)Contenuti: •Dalla pietra ai metalli •Progressi della tecnica metallurgica •L'aumento della popolazione •La "rivoluzione urbana" •Il potere nella città •La scrittura: uno strumento necessario
Periplus (Zanichelli)Contenuti: la linea del tempo da Preistoria a Storia; le età della preistoria; l'agricoltura; le innovazioni del neolitico; dal villaggio alla città; città, potere e scrittura.
Le quattro mappe concettuali indicano: 1. Lo spazio umano delle origini; 2. La cultura del Paleolitico; 3. La rivoluzione neolitica 4. La rivoluzione urbana, il potere e la scrittura
Una mappa concettuale animata con i nodi fondamentali della rivoluzione neolitica: dall'agricoltura alla rivoluzione urbana
«Io coltivai il grano e veerai il dio del frumento in ogni valle del Nilo. Nessuno ha conosciuto fame o sete durante il mio regno.» Così disse il Faraone attrobuendosi il merito del duro lavoro dei contadini.
I Sumeri sono un'antica popolazione della Mesopotamia meridionale, di incerta origine; nelle iscrizioni cuneiformi si definiscono Sag-gi (teste nere). Non autoctoni, appaiono insediati nella regione già nel V millennio a.C., quando diedero origine alle culture di Eridu e Obeid, caratterizzate da ceramica lavorata a tornio. La loro presenza diventa più incisiva nel periodo storico di Uruk con la comparsa delle prime città, di un nucleo statale e della scrittura cuneiforme, che li pone come artefici della "rivoluzione urbana". Erano organizzati in città-Stato, governate secondo il principio dell’unità dei poteri nelle mani del principe; le più importanti furono Uruk, Lagash, Kish, Nippur, Isin e Larsa.(2)
Il pezzo più affascinante della dell'arte sumerica proviene da una tomba: si tratta del cosidetto Stendardo di Ur, risalente al 2500 a.C. circa: i suoi quattro pannelli in legno sono ricoperti da uno strato di bitume e intarsiati con conchiglie e calcare rosso su un fondo di lapislazzuli, una pietra preziosa dal caratteristico colore blu intenso. — (durata 2' 58)
— video estratto dal documentario Ulisse su I tesori del British Museum. La prima "civiltà", l'invenzione della scrittura, mille altre grandi invenzioni: aratro, ruota, arte del vasaio, mattoni, birra, le prime città (Uruk), riti funebri sacrificali... — (durata 9 min circa)
La terra di Sumer e il territorio dell'antica Mesopotamia corrispondono oggi quasi interamente a quello dell'Iraq, una repubblica parlamentare che ha raggiunto l'indipendenza nel 1932. L'odierno Iraq è terra di grandi ricchezze (possiede un terzo del petrolio mondiale) e di cruenti conflitti.
Contenuti: la scrittura ideografica, cuneiforme, i geroglifici egizi, scrittura ieratica, alfabeto fenicio, alfabeto greco
Contenuti: le divinità della Mesopotamia nascevano dalla personificazione di forze e fenomeni naturali, a cui venivano attribuite sembianze umane...
Contenuti: Focus sui tre sistemi di scrittura: ideografico, sillabico e alfabetico
Completa in maniera interattiva una mappa concettuale per chiarire come fosse la divisione del potere nelle Città sumeriche
Curiosità
La vicenda della decifrazione della scrittura cuneiforme fu il trionfo dei dilettanti, termine qui non da usare nella sua accezione negativa, bensì in quella tecnica di coloro che svolgono un compito per puro diletto. Grotefend era un semplice assistente (supplente) alla Scuola di Stato di Gottinga col pallino della filologia quando, in una notte del 1802, bevendo in compagni di alcuni amici accettò la scommessa lanciatagli di riuscire a decifrare quelle strane iscrizioni che giungevano da Persepoli...
Sumeri e Accadi — tratta da "Il nuovo sulle tracce di Erodoto", ed. Pearson — (durata 3'45)
Le civiltà della Mesopotamia — edito da "Prima di noi", Zanichelli editore — (durata 5'53)
La stele di Naram-Sin
Con questo nome si indicano le popolazioni di stirpe semitica che, sostituitesi ai sumeri, si stanziarono nelle regioni mesopotamiche facenti capo a Babele e che, nel corso del tempo e sotto diverse dinastie, diedero vita a potenti dominazioni e ad alte forme di cultura. Fondatore del primo Impero babilonese fu il principe Sumuabum (inizi II millennio a.C.), ma colui che gli diede più lustro fu Hammurabi; molti secoli dopo nuova grandezza fu conosciuta sotto Nabucodonosor II (Impero neobabilonese). La società babilonese era organizzata in tre classi (liberi di alto rango, liberi di basso rango, schiavi), al di sopra delle quali era posto il re, capo civile, militare e religioso. La cultura babilonese fu fondamentale per la nascita di alcune discipline scientifiche come l'astronomia, la medicina e l'algebra, anche se c'è da dire che in molti campi (arte, letteratura, scrittura) i babilonesi sono debitori dei sumeri.
L'antica Babilonia — puntata del documentario "Passaggio a Nord Ovest", di A. Angela — (durata 1h 20')
L'antica Babilonia — estratto dalla puntata del documentario "Passaggio a Nord Ovest", di A. Angela — (durata 11')
IRAQ dalla dittatura alla guerra civile. Dove si trova questa terra così martoriata? Sapevi che nella sua storia sono passati babilonesi, persiani, arabi e ottomani? Perché viene considerato un "luogo caldo"?
La stele di Hammurabi
In Egitto è nata e si è sviluppata per oltre tremila anni una delle civiltà più importanti della storia dell'umanità. Essa dipendeva interamente dalle acque del fiume Nilo che ogni anno straripavano e inondavano le terre circostanti rendendole coltivabili. Ciò ha portato alla nascita di uno Stato sempre più complesso ‒ al vertice del quale si trovava un sovrano che veniva chiamato faraone ‒ che ha contribuito in maniera notevole al progresso della storia umana con l'invenzione della scrittura e con la realizzazione di importanti opere d'arte e imponenti costruzioni, quali per esempio le piramidi, ponendo anche le basi di scienze come la matematica e soprattutto la medicina.
Il Nilo ieri e oggi (durata 3'23)
Le prime civiltà della storia: gli Egizi (Zanichelli) (durata 4'43)
Gli splendori dell'Antico Egitto — documentario "SuperQuark", di P. Angela — (YouTube) (durata 2h)
La riforma religiosa di Akenathon (durata 3'23)
Contenuti: la scrittura ideografica, cuneiforme, i geroglifici egizi, scrittura ieratica, alfabeto fenicio, alfabeto greco
Questo stesso contenuto è presente anche sotto la voce SUMERI
I confini dell'Antico, Medio e Nuovo regno; la posizione delle cataratte; le vie carovaniere; le piramidi
L'espansione egizia nel Nuovo Regno e il conflitto con gli Hittiti
Il più antico tipo di sepoltura egizia è la màstaba, un edificio a un piano con le pareti esterne leggermenete inclinate; all'interno la mastaba aveva corridoi e stanze, che riproducevano la struttura delle abitazioni dei vivi e vi trovavano posto statue e offerte, oltre naturalmente il sarcofago (posto in fondo a un pozzetto)
Come accadde in Mesopotamia e in Egitto, anche in India e in Cina la presenza di grandi fiumi come l'Indo, il Gange, il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro - e dunque di fertili pianure alluvionali - favorì il sorgere di antichissimi insediamenti umani e il successivo sviluppo di importanti civiltà fluviali.
Le prime testimonianze di stanziamenti umani in India, risalgono a circa mezzo milione di anni fa. Tra l’8000 e il 6000 a.C. si evolve una cultura di tipo mesolitico, caratterizzata da un’industria litica più accurata e dalla comparsa della ceramica. Quasi insensibile è il trapasso nel Neolitico, che conosce forme primitive di agricoltura e allevamento, l’inumazione dei morti in giare, una pittura parietale con scene di caccia e danza, la diffusione dell’uso della ceramica. Mentre nel sud dell’I. l’età della Pietra è direttamente seguita da quella del Ferro, nel nord-ovest è attestata un’età del Bronzo che ha la sua più compiuta espressione nella civiltà dell’Indo, fiorita tra il 2500 e il 1500 a.C. attorno alle città di Harappa, Mohenjo Daro e Chanhu Daro. Fu questa un’evoluta civiltà urbana e commerciale, dotata di una lingua scritta, in rapporto con la contemporanea civiltà mesopotamica. Attorno al 1500 la civiltà dell’Indo si estinse, travolta dall’invasione di tribù provenienti dall’Asia Centrale, parlanti lingue del ceppo indoeuropeo,gli ārya (Ari), che introdussero in I. una nuova cultura e organizzazione sociale...
Testimonianze fossili documentano che la Cina fu abitata dal Paleolitico inferiore. In particolare, l’uomo di Yuanmou è stato datato oltre 1 milione di anni fa, l’uomo di Lantian a 600.000, il Sinanthropus pekinensis di Zhoukoudian (riconducibile a Homo erectus) al Pleistocene medio. Dopo tali culture paleolitiche è stato possibile datare varie culture neolitiche, come quelle localizzate nelle province del Hebei e del Henan (5900-5400 a.C.), quelle di Yangshao (4800-3000 a.C.) e di Longshan (nella provincia Henan, 3000-2300 a.C.).
Le prime dinastie — La prima dinastia registrata nelle cronache cinesi è quella Xia (XXI-XVI sec.). Con l’età del Bronzo ha inizio la dinastia Shang (XVI secolo - 1066 a.C. circa), il cui regno appare molto esteso. La struttura sociale e politica, molto primitiva, sembrava allora fondata su una specie di protofeudalesimo, in cui il sovrano aveva funzioni soprattutto sacrali. Al Nord-Ovest si formò lo Stato di Zhou, su base etnica analoga ma con qualche peculiarità culturale. Intorno al 1070 a. C. il suo re distrusse il regno Shang impadronendosi dei suoi territori, che furono distribuiti tra capi fedeli. Sorse così una struttura feudale, in cui l’autorità del re si indebolì sempre più, mentre le lotte fra i principi portavano alla sparizione dei più deboli. Tentativi di dare un assetto più stabile alla C. sotto un principe egemone fallirono, e i secoli dal V al III a.C. furono un’epoca di lotte incessanti (i cosiddetti Stati combattenti).
Nel II e nel I millennio a.C. l'area del Vicino Oriente continuò a vedere il sorgere e il crollare di grandi imperi lungo un arco geografico che dall'Asia Minore giunse fino al Golfo Persico e lambì l'altra grande realtà politica della regione, quella dell'Egitto faraonico. Fu in particolare la Mesopotamia a rappresentare il centro di gravità di questa lunga storia: qui si spinsero dalle proprie sedi in Anatolia i guerrieri hittiti al culmine della loro potenza; qui si affermarono gli assiri, ultimi bellicosi eredi della remota civiltà sumerica; qui infine si insediarono i persiani, il cui impero si espanse sino al Mediterraneo e si affacciò minacciosamente sui territori abitati dai greci.
Gli Ittiti (o Hittiti; anche Etei) furono un'antica popolazione dell’Asia Minore, importante per la sua civiltà e l’azione politica svolta durante il II millennio a.C., dal 1800 circa fino al 1200, e, dopo questa data, in Siria e Mesopotamia settentrionale, fino all’VIII sec. a.C.
Di lingua indoeuropea, gli Ittiti erano immigrati in Asia Minore dall’Oriente, sovrapponendosi a popolazioni autoctone e assorbendo vari elementi della civiltà più antica dell’Asia Minore. Formarono, con la capitale Khattushash, un regno che dal centro dell’Asia Minore ampliò i confini verso sud-ovest e si estese sulle regioni della Mesopotamia e Siria settentrionale, disputando agli Egiziani il dominio sulla Siria.
Origine, nascita dell'Impero hittita, massima espansione e decadenza
Contenuti: 1. Nomadi in movimento: gli indoeuropei 2. Conflitti violenti ma fecondi 3. HITTITI, signori del ferro 4. Espansionismo hittita 5. Conflitto con la Mesopotamia dei Cassiti e con l'Egitto 6. Fine degli Hittiti • 7. Gli ASSIRI, nasce l'impero 8. Dall'apogeo al crollo
Metropolis
Contenuti: 1.Civiltà dotate di scrittura •Gli usi della scrittura •Impare la scrittura cuneiforme 2.L'arrivo degli Indoeuropei •I mutamenti alla metà del II millennio a.C. •Gli ITTITI • La Mesopotamia tra tarda Età del bronzo e prima Età del ferro 3.L'età degli ASSIRI •L'Assiria •La nascita dell'impero assiro
Mirabilia (Mondadori)
Contenuti: Nuovi equilibri nel vicino Oriente •Genti in movimento •Innovazioni tecniche •Nuovo assetto politico del Vicino Oriente •Il Regno hittita •Il declino degli Hittiti •Le guerre degli Assiri •ECOSTORIA - L'ingegneria idraulica di Sennacherib •L'Impero assiro •La cultura assira •Declino assiro e breve ripresa di Babilonia
Periplus (Zanichelli)
Un carro da guerra hittita durante la battaglia di Kadesh, da un rilievo del tempio di Ramses II, Tebe.
Il rilievo, decorante una porta della capitale hittita Hattusa, raffigura l'ultimo sovrano Suppiluliuma II.
Una mappa sinottica che mette a confronto i tre grandi popoli
La cartina descrive l'espansione territoriale di Hittiti, Assiri, Mitanni, Babilonesi
Cartina storica animata dell'espansione ittita
La tabella sinottica mette a confronto i grandi popoli per passato analizzando: area di stanziamento iniziale, lingua, organizzazione politica e caratteristiche principali
Gli Assiri erano il popolo stanziato nell'omonima regione storica della Mesopotamia, di cui occupava la parte centro-settentrionale. La regione nella seconda metà del III millennio a.C. fu annessa all'Impero degli accadi, ai quali all'inizio del II si sostituì la stirpe amorrea. Questa fondò lo Stato di Assur (dal nome della sua prima capitale) che, dopo secoli di alterne vicende, dalla metà dell'VIII sec. a.C. conobbe un'enorme crescita territoriale e di potere. Grazie a un eccellente apparato militare e a una serie di sovrani bellicosi e brutali, gli a. conquistarono e governarono con pugno di ferro territori che andavano dall'Egitto al Golfo Persico. L'Impero assiro durò fino alla fine del VII sec., quando cadde a opera di medi e babilonesi.
Contenuti: 1.Civiltà dotate di scrittura •Gli usi della scrittura •Impare la scrittura cuneiforme 2.L'arrivo degli Indoeuropei •I mutamenti alla metà del II millennio a.C. •Gli ITTITI • La Mesopotamia tra tarda Età del bronzo e prima Età del ferro 3.L'età degli ASSIRI •L'Assiria •La nascita dell'impero assiro
Mirabilia (Mondadori)
Contenuti: 1. POPOLI DEL MARE •Collasso dell'età del bronzo 2. ASSIRI E BABILONESI •La ripresa dell'impero assiro •L'impero neo-babilonese •Gli Aramei alla periferia dell'Impero •L'aramaico lingua dell'impero
Mirabilia (Mondadori)
Contenuti: Nuovi equilibri nel vicino Oriente •Genti in movimento •Innovazioni tecniche •Nuovo assetto politico del Vicino Oriente •Il Regno hittita •Il declino degli Hittiti •Le guerre degli Assiri •ECOSTORIA - L'ingegneria idraulica di Sennacherib •L'Impero assiro •La cultura assira •Declino assiro e breve ripresa di Babilonia
Periplus (Zanichelli)
Una mappa sinottica che mette a confronto i tre grandi popoli
Estratto dal documentario "Passaggio a Nord Ovest", di A. Angela — (durata 4')
La tabella sinottica mette a confronto i grandi popoli per passato analizzando: area di stanziamento iniziale, lingua, organizzazione politica e caratteristiche principali
I Persiani erano un popolo affine ai Medi, dalle origini oscure, che abitava l’attuale regione iranica di Fars (antica Parsa). Non sappiamo se, come vuole la tradizione, fossero inizialmente assoggettati ai Medi. La lingua, come quella dei Medi, era indoeuropea e, nelle loro tradizioni, affermavano di discendere da Achemene, da cui deriva il nome di Achemenidi che spesso fu loro attribuito. Sebbene abbiano creato un enorme impero durato due secoli, il più grande fino a quel tempo, dall’India al Mare Egeo, sappiamo davvero poco di questo popolo.
Insediamento, il regno unico, l'espansione, l'amministrazione efficace (satrapie), il declino
Una mappa sinottica che mette a confronto i tre grandi popoli
Cartina del Vicino Oriente sotto il controllo di: Hittiti, Assiri, Mitanni, Babilonesi
La tabella sinottica mette a confronto i grandi popoli per passato analizzando: area di stanziamento iniziale, lingua, organizzazione politica e caratteristiche principali
Il nome Ebrei, di origine incerta, entrò nell’uso comune attraverso la letteratura dell’età ellenistica per designare quel gruppo di tribù del Vicino Oriente antico apparse nella seconda metà del II millennio a.C. in Palestina, costituitesi quindi in unità politica e religiosa. Il gruppo settentrionale chiamava sé stesso «figli d’Israele», da cui derivò il nome Israeliti; dopo la distruzione del regno del Nord nel 721, divenne usuale il nome Yĕhūdīm, Giudaiti (dal nome del superstite regno meridionale di Giuda), da cui deriva quello di Giudei.
Contenuti: •Le origini degli Ebrei e di Israele •La Bibbia come fonte storica •L'esilio in Egitto •La fondazione del Regno di Israele •La piena Età del ferro •I contatti con l'Assiria •La cattività babilonese
Mirabilia (Mondadori)
Contenuti: •Il racconto della Bibbia •Vicende dell'Antico popolo •Origini di Israele •Formazione del Regno di Israele •Divisione del regno e perdita dell'indipendenza •Il monoteismo di Israele •Un'idea originale della storia
Periplus (Zanichelli)
Le origini, la migrazione in Egitto, il ritorno in Palestina, il regno unitario e la scissione, le invasioni e la deportazione a Babilonia
La Bibbia ci dà informazioni dettagliatissime sulla religione e sulla civiltà del popolo ebraico. Può essere considerata una "fonte storica"?
Slide animate con commento sonoro sulla sorte degli ebrei dalle migrazioni in Egitto II millennio a.C. fino al 1947 (durata 3')
Il significato della parola "monoteismo" e il suo uso nel corso della storia
La carta riassume i principali momenti della storia del popolo ebraico nell’arco di circa 1200 anni, dal XVIII al VI secolo a.C. Sono ricordati gli spostamenti effettuati dal popolo ebraico nel periodo più antico; il Regno unitario di David e la successiva divisione nel Regno di Giuda e in quello di Israele; e infine le invasioni subite da parte assira e babilonese.
Il quadro sinottico è una tabella riepilogativa in cui si indica brevemente il nome del popolo, l'area di stanziamento, la lingua, l'organizzazione politica e le caratteristiche principali.
Popoli del mare è la definizione moderna (ispirata ai testi egiziani) delle popolazioni che invasero il Vicino Oriente tra la fine del XIII e l’inizio del XII sec. a.C. Dai testi egiziani si conoscono due eventi principali: sotto Merenptah (1230 a.C. ca.) alcuni gruppi di origine mediterranea (eqwesh, lukka, shekelesh, teresh e sherdana) si unirono all’invasione dei libici nel Delta occidentale; poi sotto Ramses III (1190 ca.) un più consistente complesso di invasori (peleset/filistei, zeker, shekelesh, danuna, weshesh) arrivò alle soglie del Delta orientale dopo aver travolto l’Anatolia (khatti, arzawa, qode), Cipro (alashiya) e la Siria (karkemish, amurru). Le raffigurazioni di Ramses III sulle pareti del tempio di Medinet Habu mostrano l’avvicinamento marittimo (su lunghe navi) e terrestre (su carri pesanti), la grande battaglia e le caratteristiche acconciature e armature degli invasori. [...] L’invasione segna convenzionalmente il passaggio dall’Età del bronzo all’Età del ferro, con una complessa ristrutturazione socioeconomica, politica, territoriale e con l’adozione di nuove tecnologie (in particolare la metallurgia del ferro). Considerando che il moto migratorio travolse e coinvolse innanzi tutto il mondo miceneo, per spostarsi poi verso est, si pensa che la provenienza ultima fosse nella Penisola Balcanica. L’identificazione mediterranea dei vari popoli è in qualche caso ovvia (eqwesh = achei, lukka = lici), in altri ipotetica (sherdana = sardi?, shekelesh = siculi?, teresh = etruschi?). Lo stanziamento finale è noto per i filistei (costa palestinese), per i danuna (Cilicia), per gli zeker (tra filistei e fenici).
Contenuti: 1. POPOLI DEL MARE •Collasso dell'età del bronzo 2. ASSIRI E BABILONESI •La ripresa dell'impero assiro •L'impero neo-babilonese •Gli Aramei alla periferia dell'Impero •L'aramaico lingua dell'impero
Mirabilia (Mondadori)
I Fenici sono una popolazione semitica, anticamente insediata nell’omonima regione (Fenicia), nella zona costiera del Mediterraneo orientale.
Nella prima metà del II millennio, gli archivi diplomatici della città mesopotamica di Mari forniscono i primi documenti diretti sulla Fenicia: si tratta di lettere scambiate tra sovrani locali (per es. di Gubla, cioè Biblo) e quelli di Mari. La regione appare dunque divisa fin dalle origini in singole città-Stato, la cui principale attività è il commercio marittimo. Intorno alla metà del millennio, gli archivi di Ugarit forniscono una serie di indizi sulla politica di questa città e degli Stati vicini; l’influsso ittita vi appare predominante. Di poco successivo, l’archivio di Tell al-Amarna getta piena luce sulla storia della Fenicia: tra gli Stati figurano Acco, Tiro, Sidone, Berito, Biblo, i cui sovrani appaiono nell’orbita egiziana.
Slide animate con commento audio (durata 2'59)
Contenuti: Focus sui tre sistemi di scrittura: ideografico, sillabico e alfabetico
Il quadro sinottico è una tabella riepilogativa in cui si indica brevemente il nome del popolo, l'area di stanziamento, la lingua, l'organizzazione politica e le caratteristiche principali.
Virtualmente la storia della Grecia, o meglio la storia dei Greci, può dividersi in tre epoche: età arcaica, dai secoli bui del Medioevo Ellenico fino all'epoca delle guerre persiane (dai sec. XI-IX al 490-479 a. C.); età classica, che, successiva alle guerre persiane, termina convenzionalmente con la battaglia di Cheronea, che segna il trionfo dell'egemonia macedone (479-338 a. C.); età ellenistica, dall'asservimento alla Macedonia alla conquista romana (338-146 a. C.). La prima, in cui la polis non è ancora divenuta l'unità politica fondamentale del mondo greco, si contraddistingue nel potenziamento del vincolo dell'anfizionia come elemento di coesione fra le varie stirpi elleniche; l'età classica è invece dominata dall'ideale della polis, in cui s'identifica storia culturale e politica dei Greci; e infine l'età ellenistica, caratterizzata dall'affermazione in tutto il mondo greco degli Stati territoriali a base federale.
La civiltà minoica si sviluppò a Creta durante l’Età del bronzo (inizio III millennio- XI secolo a.C.). La sua scoperta e il nome si devono all’archeologo inglese A. Evans che, agli inizi del XX sec., intraprese scavi a Cnosso e scoprì architetture monumentali e una ricca cultura materiale. Secondo Evans, i minoici erano giunti sull’isola da Oriente intorno al 3000 a.C.; alla luce dei nuovi studi, appare più verosimile che dopo una colonizzazione in età neolitica non vi siano stati altri movimenti migratori. Durante il III millennio alcuni gruppi emergenti iniziarono a controllare la vita economica e politica delle comunità, sulla base soprattutto di contatti e scambi con le popolazioni mediterranee.
La civiltà micenea è una civiltà della tarda Età del bronzo in Grecia (1700-1100 ca. a.C.). Prende il nome dal sito più significativo, Micene, in Argolide [...]. Quest’epoca vide la formazione e lo stabilizzarsi in tutta la Grecia di [...] una serie di centri egemoni, fra i quali i più famosi sono Pilo (Messenia), Micene e Tirinto (Argolide), Atene (Attica), Tebe (Beozia) e Dimini (probabilmente l’antica Iolkos, Tessaglia). [...] Soprattutto nelle regioni meridionali i principali centri si configuravano come borghi, spesso fortificati, collocati in posizioni geograficamente strategiche, attorno ai quali si distribuivano gli insediamenti minori cui erano demandate, in forma differenziata, le maggiori attività produttive: agricole, manufatturiere, commerciali.
Contenuti: la nascita della civiltà micenea, l'espansione, il mito di Troia, una civiltà palaziale, la società gerarchizzata, la scrittura, l'economia, la fine della civiltà micenea
Metropolis Pearson
Contenuti: •I centri del potere •La società micenea •La scrittura Lineare B •L'espansione della civiltà micenea •La scoperta del mondo miceneo •La scomparsa dei regni micenei
Periplus Zanichelli
Contenuti: •Stirpi greche a Creta •I Micenei sul mare •Il tramonto della civiltà micenea •Le città micenee •Struttura sociale micenea •Economia micenea •FOCUS: Guerra di Troia e le scoperte di Schliemann
Mirabilia Mondadori
Nel XII secolo a.C. il crollo della civiltà micenea aprì un periodo di transizione detti "secoli bui" o "Medioevo ellenico", di cui riusciamo con difficoltà a ricostruire la storia e che sembra oscillare fra la nostalgia di un passato eroico e promessa di un grande futuro.
L'età arcaica dell'antica Grecia è un periodo storico compreso dal VIII al VI secolo a.C., caratterizzato dal consolidamento delle città-Stato (poleis) e dall'espansionismo greco lungo le coste del Mediterraneo. Concluso il periodo del Medioevo greco, il monarca di ogni singola comunità perde man mano il potere assoluto, mentre la classe aristocratica conquista progressivamente il controllo di gran parte delle istituzioni politiche della città. Il governo della città è nelle mani di un gruppo di aristocratici (aristoi = migliori) vicini al re. Le città-Stato greche conoscono un nuovo periodo di crescita economica e demografica.
Contenuti: 1.Territorio e comunità 2.Regni micenei 3.Pòleis greche 4.Caratteristiche della pòlis 5.I luoghi della pòlis 6.L'acropoli e l'agorà 7.La pòlis come modello 8.I riti nelle città 9.La colonizzazione 10.Le colonie 11.Sparta un modello di oligarchia 12.Atene dall'oligarchia alla democrazia 13.VIDEO: L'acropoli di Atene 14.Atene democratica 15.VIDEO: Le riforme di Clìstene 16.Gli esclusi della pòlis •ESERCIZI
La conflittualità interna della società greca e la forte crescita demografica nelle città-Stato dell'antica Grecia, spingono alla creazione di nuove colonie all'esterno dei confini greci, dove esiliare gli avversari politici interni e verso cui favorire l'emigrazione della popolazione in eccesso. Sorgono colonie greche in Italia, in Asia Minore, nel Bosforo, in Africa, in Spagna e in Francia. Lungo Le nuove città sono perlopiu colonie costiere nate in precedenti insediamenti commerciali lungo le coste del Mediterraneo e del Mar Nero. Le colonie greche in Italia prendono il nome di Magna Grecia.
Slide animate su: La riforma di Clìstene (durata 4' 22)
Contenuti: 1.Territorio e comunità 2.Regni micenei 3.Pòleis greche 4.Caratteristiche della pòlis 5.I luoghi della pòlis 6.L'acropoli e l'agorà 7.La pòlis come modello 8.I riti nelle città 9.La colonizzazione 10.Le colonie 11.Sparta un modello di oligarchia 12.Atene dall'oligarchia alla democrazia 13.VIDEO: L'acropoli di Atene 14.Atene democratica 15.VIDEO: Le riforme di Clìstene 16.Gli esclusi della pòlis •ESERCIZI
Pur frammentata politicamente, la Grecia ebbe sempre una forte identità comune: si vedano a questo proposito Religione, giochi sacri, schiavi e condizione femminile. A ciò contribuì, oltre alla lingua (tanto che i greci chiamavano "barbaro" chi non parlava la loro lingua), la religione, una forma di politeismo basato sl pàntheon delle divinità olimpiche. [...] In Grecia la donna era libera, ma priva di diritti politici. Il suo spazio era l'òikos, la casa; i suoi compiti quelli di svolgere le faccende domestiche, procreare e allevare i figli. In ogni attività pubblica doveva essere soggetta a una figura maschile, a un tutore.
Pur frammentata politicamente, la Grecia ebbe sempre una forte identità comune. [...] La religione aveva in Grecia un carattere essenzilamente pubblico e riturale; non aveva un clero specializzato salvo che nei santuari, sorta di "isole" indipendenti da qualsiasi pòlis, intorno alle quali si creavano le anfizionie, leghe di popoli che si riconoscevano nel culto di un determinato santuario. Alla religione è legato un altro importante fattore di identità dei greci, i giochi sacri, come le Olimpiadi, nei quaali tutti i greci si riunivano per partecipare ed assistere a competizioni sportive in cui si manifestava l'agonismo, una caratteristica specifica del popolo greco antico.
Durante l'età arcaica conflitti sanguinosi contrapponevano non solo una pòlis all'altra (pòlemos), ma anche cittadini della stessa pòlis (stasis). Per superare questi ultimi conflitti le pòlis risposero o con l'affermazione della tirannide o con leggi scritte. I secoli VII e VI sono appunto caratterizzati da Tiranni (di solito aristocratici che conquistavano il potere grazie all'appoggio di gruppi armati) e legislatori (aristocratici che impongono una forma scritta a molte delle leggi consuetudinarie già in vigore).
Agli occhi degli stessi greci, la città di Sparta rappresentava un'eccezione nel caotico mondo delle pòleis: per la solidità delle sue istituzioni, per la lunghissima durata delle sue antiche leggi, per la peculiarità di una struttura sociale che mescolava in un singolare paradosso la perfetta uguaglianza all'interno del ceto dirigente con la drammatica esclusione di gran parte degli abitanti da qualsiasi accesso al governo della città. Analogo fascino suscitava nei contemporanei il sistema educativo spartano, anch'esso privo di riscontri nel mondo greco: un sistema che strappava i bambini alle loro famiglie e li immetteva in un lungo processo formativo destinato a trasformarli in alterttante macchine da guerra.
Contenuti: 1. Origine storiche 2. La gerarchia sociale (spartiati, perieci) 3. Iloti e la schiavitù 4.Le istituzioni politiche 5. Licurgo: le origini mitiche della legislazione 6. L'educazione dei ragazzi 7. La condizione delle donne
Contenuti: 1.La formazione di Sparta 2.Nel segno della guerra 3.Rigida gerarchia sociale: spartiati, perieci e iloti 4.Fedeltà e ribellione 5. La legislazione di Licurgo 6.Ordinamento spartano: re, èfori, gherusia, apella 7.La comunità degli uguali 8.L'educazione del guerriero 9.Luci e ombre del "cosmo" spartano FOCUS-La condizione delle donne MAPPE CONCETTUALI incluse
Metropolis
Contenuti: 1. Sparta, città lontana dal mare 2.Gli spartiati 3.Un sistema educativo ferreo 4.Un’educazione improntata all’arte della guerra 5. La kryptèia
Contenuti: 1.Territorio e comunità 2.Regni micenei 3.Pòleis greche 4.Caratteristiche della pòlis 5.I luoghi della pòlis 6.L'acropoli e l'agorà 7.La pòlis come modello 8.I riti nelle città 9.La colonizzazione 10.Le colonie 11.Sparta un modello di oligarchia 12.Atene dall'oligarchia alla democrazia 13.VIDEO: L'acropoli di Atene 14.Atene democratica 15.VIDEO: Le riforme di Clìstene 16.Gli esclusi della pòlis •ESERCIZI
L'immagine di Atene si associa oggi quasi inevitabilmente al concetto di democrazia. In realtà, la polis attica ebbe una vita sociale e istituzionale piuttosto travagliata, che la portò dall'iniziale forma monarchica al dominio degli aristocratici e da questo alla tirannide. La costruzione di un sistema democratico fu il frutto dei conflitti che dilaniavano i ceti dirigenti e della necessità per le fazioni in lotta di guadagnare consenso fra le classi popolari attraveso l'allargamento dei diritti e della partecipazione al governo della città. A questi fattori si aggiungono infine i rapporti con le altre pòleis, e in particolare con Sparta, i cui interventi ebbero più volte effetti decisivi sull'assetto interno di Atene.
Contenuti: 1. Origine di Atene 2.Il governo degli eupàtridi 3. Le lotte di potere e la legislazione di Dracone 4. Progressi giuridici e tensioni sociali 5. SOLONE mediatore 6. La soppressione della schiavitù 7. Riforme in ambito economico 8.Quattro classi di censo 9. Accesso alle cariche pubbliche
Contenuti: 1. La riforma di Atene 2.Il governo degli aristocratici (eupàtridi) 3.La prima legislazione scritta: Dracone 4.SOLONE il pacificatore 5.I contenuti della riforma di Solone 6.Il significato storico della legislazione soloniana 7.Di nuovo stàsis e tirannide 8.Pisistrato, un tiranno progressista 9.Bilancio della tirannide.
Metropolis
Contenuti: 1.Atene e l'Attica 2.Le istituzioni arcaiche di atene (eupàtridi e arconti) 3.Guerre esterne e conflitti sociali 4.La prima legislazione scritta: Dracone 5.SOLONE il saggio mediatore 6.Timocrazia 7.Stàsis e tirannide 8.Le innovazioni di Pisitrato 9.Bilancio della tirannide
Contenuti: 1.Territorio e comunità 2.Regni micenei 3.Pòleis greche 4.Caratteristiche della pòlis 5.I luoghi della pòlis 6.L'acropoli e l'agorà 7.La pòlis come modello 8.I riti nelle città 9.La colonizzazione 10.Le colonie 11.Sparta un modello di oligarchia 12.Atene dall'oligarchia alla democrazia 13.VIDEO: L'acropoli di Atene 14.Atene democratica 15.VIDEO: Le riforme di Clìstene 16.Gli esclusi della pòlis •ESERCIZI
Il periodo che viene generalmente indicato come Grecia classica durò circa 200 anni, dal V al IV secolo a.C. Quest'epoca vide un conflitto estenuante con l'Impero persiano ed ebbe anche un forte impatto sull'Impero romano influenzando fortemente le fondamenta della civiltà occidentale. Gran parte della moderna politica occidentale, del pensiero artistico (architettura, scultura), del pensiero scientifico, teatro, letteratura e filosofia derivano da questo periodo di storia greca. Nel contesto dell'arte, dell'architettura e della cultura dell'antica Grecia, il periodo classico, viene a volte chiamato periodo ellenico, corrispondente più o meno dalla caduta dell'ultimo tiranno ateniese nel 510 a.C. alla morte di Alessandro Magno nel 323 a.C. Il periodo classico in questo senso segue l'epoca arcaica ed è a sua volta seguito dall'epoca ellenistica.
All'inzio del V secolo a.C., il piccolo e litigioso mondo delle poleis greche si trovò ad affrontare la crisi più grave di tutta la sua storia: nella propria incessante espansione verso occidente, infatti, il vasto Impero persiano investì la penisola ellenica con tutta la sua potenza militare. In questo gravissimo frangente furono Atene e Sparta ad accollarsi, prima e più delle altre città, il compito di fronteggiare l'avversario: e al di là di ogni previsione, riuscirono ad averne ragione nel corso di due successive campagne condotte a distanza di dieci anni l'una dall'altra. Fu un'affermazione inattesa, che proiettò per sempre l'epopea delle guerre persiane nell'immaginario dei greci e in quello della cultura occidentale di tutti i tempi.
Contenuti: 1.L'espasionismo persiano (le conquiste di Ciro, Cambise II e Dario I) 2. La sottomissione delle città della Ionia 3. La spedizione contro Nasso 4. La rivolta antipersiana 5. La distruzione di Mileto 6. Le mire di Dario sulla Grecia 6. Le fazioni politiche ad Atene 7. (PRIMA GUERRA PERSIANA) La battaglia di Maratona 8. La fallita espansione ateniese nelle Cicladi 9. Temistocle contro Aristide 10. Affermazione di Temistocle 11. L'attacco di Serse (SECONDA GUERRA PERSIANA) 12. Leonida alle Termopili 13. Temistocle a Salamina 14. Le battaglie di Platea e Mìcale 15. Echi di guerra in Sicilia (Cartaginesi vs Greci)
Contenuti: 1.I Greci e l'Oriente 2.La rivolta delle pòleis ioniche 3.Dario contro i Greci 4.La prima guerra persiana 5.Il trionfo di Maratona (PRIMA GUERRA PERSIANA) 6.La flotta 7.Le fazioni politiche ad Atene 8. Temistocle contro Aristide 9.L'attacco di Serse (SECONDA GUERRA PERSIANA) e il sacrificio delle Termopili 10. Temistocle a Salamina 11.Le battaglie di Platea e Mìcale 12.Considerazioni finali
Metropolis Pearson
Contenuti: •Le città greche nell'impero persiano •La rivolta ionica •La prima guerra persiana •Il trionfo di Maratona •La flotta •Libertà o sottomissione? (SECONDA GUERRA PERSIANA) •Le Termopili •Salamina, Platea e Mìcale:la sconfitta dei persiani
PERIPLUS Zanichelli
Contenuti: 1.ORIGINI DELL'IMPERO DI PERSIA •Il regno di Lidia •Ciro e la nascita dell'Impero persiano 2.ORGANIZZAZIONE DELL'IMPERO PERSIANO •Le satrapìe •L'esercito e gli Immortali 3.PERSIANI, "ALTRO" RISPETTO AI GRECI •Costumi dei persiani •La religione persiana 4.GRECI E PERSIANI DALL'INCONTRO AL PRIMO SCONTRO •La dominazione persinaa sulle pòleis dell'Asia Minore •La rivolta delle città ioniche •L'appello alla Grecia e la fine della rivolta 5.LA PRIMA GUERRA PERSIANA •I preparativi di Dario •La risposta della Grecia •L'arrivo dei Persiani a Maratona •La battaglia 6.LA SECONDA GUERRA PERSIANA •La situazione ad Atena e in Persia •Serse verso la Grecia •La battaglia delle Termopoli •La battaglia di Salamina •Imera: un'altra importante vittoria contro i "barbari" •Vittorie greche a Platea e a Micale
MIRABILIA Mondadori
Contenuti: •Dopo la vittoria •La situazione a Sparta •Atene e Lega delio-attica
MIRABILIA Mondadori
Contenuti- Le flashcard sono una modalità ludico-didattica con cui "ripassare giocando". Puoi sfidare te stesso o i compagni di classe. Hai 20 secondi per rispondere a ogni domanda.
Contenuti: 1.La civiltà greca 2.Le guerre persiane 3.Gigantomachia e centauromachia 4.I Persiani 5.VIDEO: L'impero persiano 6.L'impero persiano 7.Siti persiani 8.Atene e Sparta 9.Il mito di Atene 10.VIDEO:La democrazia di Atene 11.Il mito di Sparta 12.La guerra del Peloponneso 13.La crisi delle pòleis 14.I Macedoni 15.Scavi e scoperte in Macedonia 16.Filippo II 17.Filippo II, Isocrate e Demostene 18.Cheronea 19.Conflitti nel mondo greco 20.Conflitti quotidiani nel mondo 21.L'Onu e la prevenzione dei conflitti 22.Il Mediterraneo ieri e oggi 23.Il Mediterraneo, mare intercontinentale •MAPPA CONCETTUALE •ESERCIZI
Contenuti: 1.Le guerre persiane 2.L'ascesa di Atene 3.La rivolta ionica 4.GUERRE PERSIANE: Maratona 5.VIDEO:La battaglia di Maratona 6.GUERRE PERSIANE: Termopili 7.VIDEO: le Termopoli 8.Il mondo greco durante le guerre persiane 9.Salamina, Platea e Micale 10.La lega delio-attica e l'imperialismo ateniese 11.Temistocle contro Cimone 12.La rottura con Sparta 13.Pericle e l'età d'oro 14.Pericle 15.Il Partenone 16.L'opera di Fidia 17.Fioritura culturale 18.VIDEO:Il teatro nella cultura classicaateniese •ESERCIZI
Nei circa cinquant'anni che seguirono la conclusione delle guerre persiane Atene divenne il centro più potente dell'intero mondo greco, raccogliendo intorno a sé una miriade di poleis in un'alleanza che formalmente aveva il compito di impedire un ritorno in forze del nemico sconfitto, ma che si trasformò ben presto in un impero capace di assicurare alla città egemone prestigio e ricchezza. Nello stesso tempo, sotto la guida di Pericle l'evoluzione politica di Atene raggiunse le sue punte più avanzate, realizzando un sistema che per la prima volta nella storia affidò ai ceti popolari un ruolo di primo piano nella direzione della pòlis e nella determinazione delle sue scelte.
Contenuti: 1.La Lega delio-attica 2.L'egemonia ateniese 3.La spartizione del potere fra Atene e Sparta 4.Da Cimone a Pericle 5.L'apogeo della democrazia ateniese e la Legge sulla cittadinanza 6.La città e il suo porto 7.I costi dello Stato 8.Egemonia e democrazia 9.La politica estera di Pericle
Metropolis
Contenuti: 1.Atene e la Lega delio-attica 2.Sparta e la Lega Peloponnesiaca 3.Predominio di Temistocle 4.La fine di Temistocle 5.La politica di Cimone 6.Democratici al potere 7.L'ascesa di Pericle 8.Le riforme di Pericle 9.Graphè paranòmon 10.La riforma della cittadinanza 11.La politica estera di Pericle 12.Atene monumentale 13.I costi dello stato 14.Lo sviluppo economico 15.Pireo e i traffici commerciali 15.Lo stile sobrio della nuova Atene
Contenuti: 1.INIZI DELLA SUPREMAZIA ATENIESE •La politica anti-spartana di Temistocle •La flotta da guerra di Atene •ECOSTORIA - Flotta e foreste •La prima lega navale (LEGO DELIO-ATTICA) •Cimone e la sconfitta dei conservatori 2. ETÀ DI PERICLE La svolta radicale della democrazia Ateniese (Efialte e Pericle) •Le riforme di Pericle •I tribunali e la vita politica •La politica estera di Pericle •L'egemonia ateniese sulla Lega Delio-attica •La potenza ateniese nell'Egeo •La pace trentennale tra Sparta e Atene •La democrazia imperiale
Periplus Zanichelli
Contenuti: 1.ALTERNE VICENDE DELLA POLITICA ATENIESE DOPO IL 480 A.C. •La Pentecontetìa •L'età di Temistocle •Cimone ed Efialte 2. DEMOCRAZIA ATENIESE NELL'ETÀ DI PERICLE Una nuova costituzione •Una discussa democrazia di massa (le riforme di Pericle) 3.L'IMPERIALISMO PERICLEO •La pace di Callia •La trasformazione della Lega Delio-attica •I rapporti con Sparta (Pace trentennale) 4.LA CULTURA ATENIESE NEGLI ANNI DELLA PENTECONTAETIA •L'acropoli, simbolo della città •Le rappresentazioni teatrali •Atene: una meta obbligata per gli intellettuali del tempo (storiografia, filosofia, medicina, arti figurative)
Mirabilia Mondadori
FLASHCARD: sono una modalità ludica per ripassare. Hai 20 secondi per rispondere alla domande.
Contenuti: 1.Le guerre persiane 2.L'ascesa di Atene 3.La rivolta ionica 4.GUERRE PERSIANE: Maratona 5.VIDEO:La battaglia di Maratona 6.GUERRE PERSIANE: Termopili 7.VIDEO: le Termopoli 8.Il mondo greco durante le guerre persiane 9.Salamina, Platea e Micale 10.La lega delio-attica e l'imperialismo ateniese 11.Temistocle contro Cimone 12.La rottura con Sparta 13.Pericle e l'età d'oro 14.Pericle 15.Il Partenone 16.L'opera di Fidia 17.Fioritura culturale 18.VIDEO:Il teatro nella cultura classicaateniese •ESERCIZI
Il vertice di civiltà rappresentato dall'età di Pericle fu eccezionalmente intenso, ma anche molto breve: gli ultimi trent'anni del V secolo a.C. furono segnati da una guerra lungamente attesa, che vide le due grandi potenze del mondo greco, Atene e Sparta, affrontarsi in uno scontro all'ultimo uomo nel quale finì per essere coinvolto l'intero mondo mediterraneo, dalla Sicilia alla Persia. Fu un vero disastro per la città dell'Attica, che al termine del conflitto perse tutto il potere pazientemente accumulato nel corso di un cinquantennio. La guerra del Peloponneso, come venne chiamato il lungo conflitto, fu inoltre il primo caso nel mondo antico di guerra totale, nella quale l'obiettivo ultimo non era la sconfitta dell'avversario, ma il suo annientamento.
Contenuti: 1.Cause del conflitto 2. Inizio delle ostilità 3. Mondo greco diviso tra Sparta e Atene 4. La morte di Pericle e l'ascesa di Cleone 5. Guerre contro Mitilene, Lentini, Pilo 6. La pace di Nicia 6. Occupazione di Melo 7. Ateniesi in Sicilia 8. Disfatta ateniese 9. Guerra deceleica 10. Atene sotto l'oligarchia 11. Sconfitta di Atene 12. Conclusioni
Contenuti: 1.La "guerra civile" dei greci 2.Come si giunse alla guerra 3.Gli schieramenti FASE 1) 4.La peste di Atene 5.La pace di Nicia 6.Guerra civile nelle pòleis FASE 2) 7. Ateniesi in Sicilia 8.Disfatta ateniese 9.Ragioni e conseguenze della disfatta in Sicilia FASE 3) 10.Guerra deceleica 11. Colpo di stato oligarchico ad Atene 12.Sconfitta di Atene
Metropolis Pearson
Contenuti: LO SCOPPIO DELLA GUERRA E LA SUA PRIMA FASE •Il casus belli •I primi due anni di guerra •La peste di Atene •Dopo Pericle •Cleone e Nicia •Tra Pericle e la pace di Nicia (vittorie alterne tra Atene e Sparta) •La pace di Nicia LA SECONDA FASE E LA SPEDIZIONE IN SICILIA •La ripresa delle ostilità (Alcibiade) e l'episodio di Melo •La mutilazione delle erme •Il disastro siciliano LA FINE DELLA GUERRA •L'oligarchia dei Quattrocento •L'ultimo successo di Atene (isole Arginuse) •La fine della guerra (Lisandro a Egospotami) •Atene dopo la guerra
Mirabilia Mondadori
Contenuti: LA PRIMA FASE DELLA GUERRA •Le radici di un conflitto decisivo •Caratteristiche della guerra del Peloponneso •I primi anni di guerra e la morte di Pericle •ECOSTORIA: Un decreto "ecologico" al tempo della peste •La politica estremista di Cleone •La pace di Nicia LA SECONDA FASE DELLA GUERRA •La presa di Melo •Il disastro della spedizione in Sicilia •La ripresa della guerra •La crisi della democrazia ateniese •Colpo di Stato ad Atene •Le fasi conclusive
Periplus Zanichelli
Contenuti: 1.La civiltà greca 2.Le guerre persiane 3.Gigantomachia e centauromachia 4.I Persiani 5.VIDEO: L'impero persiano 6.L'impero persiano 7.Siti persiani 8.Atene e Sparta 9.Il mito di Atene 10.VIDEO:La democrazia di Atene 11.Il mito di Sparta 12.La guerra del Peloponneso 13.La crisi delle pòleis 14.I Macedoni 15.Scavi e scoperte in Macedonia 16.Filippo II 17.Filippo II, Isocrate e Demostene 18.Cheronea 19.Conflitti nel mondo greco 20.Conflitti quotidiani nel mondo 21.L'Onu e la prevenzione dei conflitti 22.Il Mediterraneo ieri e oggi 23.Il Mediterraneo, mare intercontinentale •MAPPA CONCETTUALE •ESERCIZI
Contenuti: 1.La più cruenta guerra greca dell'antichità 2.Le cause 3.La prima fase del conflitto • La guerra del Peloponneso 4.L'ultima fase del conflitto 5. La disfatta ateniese in Sicilia 6.Il governo dei Trenta e il fallimento di Sparta 7.Effimera egemonia di Tebe 8.La Macedonia 9.La Macedonia alla morte di Filippo II 10.Alessandro Magno 11. (BigNomi) Alessandro Magno (Nicola Savino) 12.Il sogno dell'Impero universale 13. L'organizzazione militare dell'esercito macedone 14.La mescolanza delle culture 15.Alessandro, l'imperatore filosofo 16. Aristotele e Alessandro Magno 17.La morte di Alessandro e i regniellenistici 18.La cultura ellenistica 16. L'ellenismo e la cultura •ESERCIZI
Fuori dai giochi Atene, i quarant'anni successivi alla conclusione della guerra peloponnesiaca videro l'ascesa e il declino prima di Sparta, poi della sua rivale Tebe. Nessuna delle due pòleis riuscì peraltro a costruire un'egemonia duratura: una circostanza che dipese in parte dall'intrinseca debolezza di entrambe, in parte dalla perdurante ingerenza dell'Impero persiano. Interessati a evitare che una singola città diventasse troppo potente, rischiando di minacciare i loro interessi nel Mediterraneo orientale, i persiani furono pronti a giocare l'una contro l'altra le diverse pòleis e a mutare di volta in volta le proprie alleanze secondo i rapporti di forza del momento.
Contenuti: 1.Cause del conflitto 2. Atene dei 30 tiranni 3. Trasibulo e il ritorno della democrazia 4. Egemonia spartana 5. Sparta e i Persiani 6. La pace del re 6. Ascesa di Tebe 7. Crolla il mito di Sparta 8. Effimera egemonia tebana
Metropolis Pearson
Contenuti: •Egemonia spartana •Lo scontro con la Persia •La pace di Antàlcida (Pace del re) •Il breve predominio tebano POLITICA E CULTURA ATENIESE NELLA PRIMA METÀ DEL IV SECOLO A.C. •Eubulo e la politica di "pace e benessere" •Il cambiamento di mentalità sul teatro •Il cambiamento di mentalità sulla filosofia •Il cambiamento di mentalità sull'arte
Mirabilia Mondadori
Contenuti: •La tirannide dei Trenta •Inadeguatezza di Sparta •La spedizione dei 10.000 in Asia •La ripresa di Atene •Il ruolo della Persia e la "Pace del re" (Pace di Antàlcida) •L'effimera egemonia tebana •PLATONE: Ripensare il governo della città
Periplus Zanichelli
Contenuti: 1.La più cruenta guerra greca dell'antichità 2.Le cause 3.La prima fase del conflitto • La guerra del Peloponneso 4.L'ultima fase del conflitto 5. La disfatta ateniese in Sicilia 6.Il governo dei Trenta e il fallimento di Sparta 7.Effimera egemonia di Tebe 8.La Macedonia 9.La Macedonia alla morte di Filippo II 10.Alessandro Magno 11. (BigNomi) Alessandro Magno (Nicola Savino) 12.Il sogno dell'Impero universale 13. L'organizzazione militare dell'esercito macedone 14.La mescolanza delle culture 15.Alessandro, l'imperatore filosofo 16. Aristotele e Alessandro Magno 17.La morte di Alessandro e i regniellenistici 18.La cultura ellenistica 16. L'ellenismo e la cultura •ESERCIZI
Nel cuore del IV secolo a.C. la storia greca conobbe una brusca accelerazione e un deciso ampliamento dei propri orizzonti. Entrambi i fenomeni furono legati all'ingresso sulla scena di una nuova potenza, la Macedonia, i cui sovrani erano da sempre in rapporto con il mondo delle pòleis, ma si sentivano adesso forti abbastanza per estendere su di esso la propria egemonia.
La svolta si ebbe dapprima con Filippo II, divenuto nel giro di pochi anni arbitro assoluto della politica, greca, poi con suo figlio Alessandro, postosi a capo di una spedizione di conquista che lo rese padrone di tutto il Vicino Oriente, mentre l'impero persiano crollava come un castello di carte e il tempo delle libere città si avviava alla sua definitiva conclusione.
Contenuti: 1.La civiltà greca 2.Le guerre persiane 3.Gigantomachia e centauromachia 4.I Persiani 5.VIDEO: L'impero persiano 6.L'impero persiano 7.Siti persiani 8.Atene e Sparta 9.Il mito di Atene 10.VIDEO:La democrazia di Atene 11.Il mito di Sparta 12.La guerra del Peloponneso 13.La crisi delle pòleis 14.I Macedoni 15.Scavi e scoperte in Macedonia 16.Filippo II 17.Filippo II, Isocrate e Demostene 18.Cheronea 19.Conflitti nel mondo greco 20.Conflitti quotidiani nel mondo 21.L'Onu e la prevenzione dei conflitti 22.Il Mediterraneo ieri e oggi 23.Il Mediterraneo, mare intercontinentale •MAPPA CONCETTUALE •ESERCIZI
Contenuti: 1.La più cruenta guerra greca dell'antichità 2.Le cause 3.La prima fase del conflitto • La guerra del Peloponneso 4.L'ultima fase del conflitto 5. La disfatta ateniese in Sicilia 6.Il governo dei Trenta e il fallimento di Sparta 7.Effimera egemonia di Tebe 8.La Macedonia 9.La Macedonia alla morte di Filippo II 10.Alessandro Magno 11. (BigNomi) Alessandro Magno (Nicola Savino) 12.Il sogno dell'Impero universale 13. L'organizzazione militare dell'esercito macedone 14.La mescolanza delle culture 15.Alessandro, l'imperatore filosofo 16. Aristotele e Alessandro Magno 17.La morte di Alessandro e i regniellenistici 18.La cultura ellenistica 16. L'ellenismo e la cultura •ESERCIZI
Durata 13'17
Alessandro è una delle maggiori figure della storia: per la grandezza delle sue imprese, il fascino legato alla sua personalità e il fatto di essere morto al culmine della sua gloria poco più che trentenne, è diventato una vera e propria leggenda. Macedone di nascita, dominò la Grecia, culla della civiltà occidentale, e fu un conquistatore e un abile stratega come Annibale, Giulio Cesare e Napoleone Bonaparte. Denominato Magno in conseguenza dei suoi trionfi, Alessandro fu l'incarnazione dell'eroe temerario, pronto ad affrontare le sfide più impossibili, generoso ma talora anche impietosamente violento.
(Lo stesso materiale è presente sotto la voce FILIPPO II)
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Contenuti: 1.La più cruenta guerra greca dell'antichità 2.Le cause 3.La prima fase del conflitto • La guerra del Peloponneso 4.L'ultima fase del conflitto 5. La disfatta ateniese in Sicilia 6.Il governo dei Trenta e il fallimento di Sparta 7.Effimera egemonia di Tebe 8.La Macedonia 9.La Macedonia alla morte di Filippo II 10.Alessandro Magno 11. (BigNomi) Alessandro Magno (Nicola Savino) 12.Il sogno dell'Impero universale 13. L'organizzazione militare dell'esercito macedone 14.La mescolanza delle culture 15.Alessandro, l'imperatore filosofo 16. Aristotele e Alessandro Magno 17.La morte di Alessandro e i regni ellenistici 18.La cultura ellenistica 16. L'ellenismo e la cultura •ESERCIZI
Contenuti: 1.Alessandro Magno e l'Ellenismo 2. Le fonti su Alessandro Magno 3.Alessandro Magno INTRO: Quando l'uomo diventa leggenda (Ulisse il piacere della scoperta) • La storia in giallo di ALESSANDRO MAGNO Le imprese militari Le battaglie (2/2) 5.CIttà liberate, città distrutte e nuove fondazioni 6.Le esplorazioni 7.La morte di Alessandro Magno e la sua tomba 8.Le guerre dei Diadochi 9.Gli Stati ellenistici • Regni ellenistici 10.L'Ellenismo 11.Il sistema ellenistico 12.L'economia ellenistica 13. La scultura ellenistica • Scultura 14.Urbanesimo ellenistico 15.Alessandria d'Egitto • La capitale della cultura ellenistica 16.Cultura • Cultura ellenistica 17.Scienza e potere 18.Scienziati ellenistici del III secolo 19.Il Museion 20. Le Bibilioteche 21.La perdita del patrimonio librario 22.La resistenza ebraica 23.La Koinè 24.Le lingue minori 25.La globalizzazione culturale 26.L'esperanto •MAPPA CONCETTUALE •ESERCIZI
Dopo la morte di Alessandro Magno, l'impero che egli aveva costruito con stupefacente rapidità si disgregò. Perdicca e i familiari di Alessandro furono eliminati e si accese un aspro conflitto per il regno tra i governatori delle principali province, i diadochi, cioè i successori di Alessandro. Dopo un ventennio di guerre si formarono alcuni regni indipendenti, retti da dinastie di origine greca o macedone, che gli storici definiscono "Regni ellenistici". La politica di integrazione tra conquistatori e conquistati voluta da Alessandro venne rinnegata: tutte le posizioni di potere passarono rapidamente nelle mani dei greci e la maggior parte dei matrimoni misti celebrati in precedenza furono annullati. Le dinastie che si crearono allora durarono oltre due secoli, fino a quando i loro regni furono sconfitti e poi gradualmente annessi alla nuova potenza mediterranea, Roma.
Contenuti: 1.Alessandro Magno e l'Ellenismo 2. Le fonti su Alessandro Magno 3.Alessandro Magno INTRO: Quando l'uomo diventa leggenda (Ulisse il piacere della scoperta) • La storia in giallo di ALESSANDRO MAGNO Le imprese militari Le battaglie (2/2) 5.CIttà liberate, città distrutte e nuove fondazioni 6.Le esplorazioni 7.La morte di Alessandro Magno e la sua tomba 8.Le guerre dei Diadochi 9.Gli Stati ellenistici • Regni ellenistici 10.L'Ellenismo 11.Il sistema ellenistico 12.L'economia ellenistica 13. La scultura ellenistica • Scultura 14.Urbanesimo ellenistico 15.Alessandria d'Egitto • La capitale della cultura ellenistica 16.Cultura • Cultura ellenistica 17.Scienza e potere 18.Scienziati ellenistici del III secolo 19.Il Museion 20. Le Bibilioteche 21.La perdita del patrimonio librario 22.La resistenza ebraica 23.La Koinè 24.Le lingue minori 25.La globalizzazione culturale 26.L'esperanto •MAPPA CONCETTUALE •ESERCIZI
L'impero di Alessandro non spravvisse alla morte del suo fondatore, ma nei decenni successivi la cultura greca si diffuse in tutte le aree sottomesse dal grande condottiero macedone modificando per secoli la storia di quelle terre. L'incontro fra il sapere dei conquistatori e quello dei conquistati produsse sintesi nuove e originali e diede un impulso straordinario alla filosofia, alla letteratura, alla matematica, alle scienze in generale; il greco divenne la lingua parlata dall'Egitto all'Afghanistan, ovunque nacquero città e la creazione di un vastissimo mercato impresse una spinta eccezionale all'economia. Tutto questo giustifica la scelta di parlare di un'epoca nuova della storia antica, che va sotto il nome di "ellenismo".
Contenuti: 1.Alessandro Magno e l'Ellenismo 2. Le fonti su Alessandro Magno 3.Alessandro Magno INTRO: Quando l'uomo diventa leggenda (Ulisse il piacere della scoperta) • La storia in giallo di ALESSANDRO MAGNO Le imprese militari Le battaglie (2/2) 5.CIttà liberate, città distrutte e nuove fondazioni 6.Le esplorazioni 7.La morte di Alessandro Magno e la sua tomba 8.Le guerre dei Diadochi 9.Gli Stati ellenistici • Regni ellenistici 10.L'Ellenismo 11.Il sistema ellenistico 12.L'economia ellenistica 13. La scultura ellenistica • Scultura 14.Urbanesimo ellenistico 15.Alessandria d'Egitto • La capitale della cultura ellenistica 16.Cultura • Cultura ellenistica 17.Scienza e potere 18.Scienziati ellenistici del III secolo 19.Il Museion 20. Le Bibilioteche 21.La perdita del patrimonio librario 22.La resistenza ebraica 23.La Koinè 24.Le lingue minori 25.La globalizzazione culturale 26.L'esperanto •MAPPA CONCETTUALE •ESERCIZI
Quando nel Mediterraneo orientale e nel Vicino Oriente nascevano le prime civiltà urbane e i complessi organismi statali della Mesopotamia e dell'Egitto, in Europa e in Italia la preistoria non si era ancora conclusa. L'agricoltura comparve nel bacino del Danubio, diffondendosi molto più tardi nell'Europa centro-settentrionale. Ci vollero due millenni perché si diffondesse in tutto il continente. Fu a partire dall V-IV millennio che comunità neolitiche dedite all'agricoltura e all'allevamento si svilupparono nell'Europa meridionale, più adatto per clima e per terreni.
L'Italia del II millennio a.C. era una regione ancora estremamente arretrata. A quei tempi difatti, la penisola italiana era divisa tra differenti ceppi etnici e linguistici, tutti essenzialmente ancorati a uno stadio di organizzazione tribale, laddove invece i Micenei e i Cretesi avevano oramai sviluppato delle fiorenti civiltà urbane e statali. L'Italia era divisa al tempo essenzialmente tra queste popolazioni: Liguri (nord-ovest), Veneti (nord-est), Villanoviani e, prima di essi, Proto-villanoviani (centro-nord), Latini, Sanniti e Campani (centro e centro-sud), Siculi e Sicani (Sicilia), Sardi e Corsi (Sardegna e Corsica). Tra essi i Villanoviani, pur essendo senza dubbio i popoli più evoluti per quanto riguardava sia le tecniche agricole che quelle legate alla lavorazione dei metalli (bronzo e ferro), erano in ogni caso molto arretrati se confrontati con il livello di avanzamento dei Greci e dei Mediorientali.
•Italia preromana •Antichi popoli italici •Un mosaico di popoli e culture •Le lingue italiche •Omogeneità culturale •Puglia e Gargano •I Lucani •Siculi, Sicani e Elimi •Il Lazio antico Museo archeologico di Fara sabina •La Sardegna nuragica •I Sanniti •Il teatro-tempio di Pietrabbondante •I Piceni •I Veneti •I Liguri •Le incisioni rupestri in Valcamonica •Gli Etruschi •La prima grande civiltà italiana? •Il problema della lingua etrusca •La fine degli Etruschi La pittura etrusca: scene di vita e di morte •Resti etruschi, noti e meno noti Cerveteri e Tarquinia •Populonia, centro di lavorazione del ferro
• GEO: la siderurgia oggi in Italia ACCIAIO - Ambiente e sostenibilità •Acciaio e ambiente •Risorse e attività economiche in Italia e in Europa •MAPPA CONCETTUALE •ESERCIZI
Un popolo misterioso... ma non troppo
Gli Etruschi erano la più importante popolazione dell'Italia preromana. Occupavano originariamente la regione compresa tra l'Arno e il Tevere, che da loro prese il nome di Toscana (i Romani, infatti, li chiamavano Tusci). Di lì poi si estesero verso nord, in Emilia Romagna, e verso sud, in Campania. Il periodo di massimo splendore della civiltà etrusca giunse fino al VI secolo a.C. In seguito, vennero completamente assorbiti dai Romani, fino a scomparire.
Originati da una mescolanza di elementi latini, sabini ed etruschi, in poche centinaia di anni i Romani divennero i padroni della maggior parte del mondo allora conosciuto. L’artefice delle loro conquiste territoriali fu senz’altro l’esercito, ben addestrato, disciplinatissimo e tecnologicamente all’avanguardia; ma tali conquiste furono mantenute grazie agli apparati di governo, alla certezza del diritto e all’universalismo romani. Governati al tempo della Repubblica da un sistema che racchiudeva i pregi delle tre forme politiche dell’antichità – monarchia, aristocrazia e democrazia –, con l’avvento dell’Impero i Romani accrebbero sicurezza e ricchezza, ma persero la libertà politica.
Gli influssi dei popoli vicini. Come qualsiasi altra entità storica, anche il popolo romano crebbe e si sviluppò da un ceppo, quello latino, cui appartenevano altri popoli del Lazio antico (Latini), che ebbero poi un destino meno importante. I Romani si avvalsero anche dell’apporto di altre popolazioni vicine: oltre ai Sabini, gli Etruschi. Dei sette re di Roma, che avrebbero retto il governo della città dal 753 al 509 a.C., gli ultimi tre – Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo – sarebbero stati di origine etrusca: proprio sotto questi re Roma avrebbe iniziato ad assumere un aspetto monumentale e compiutamente urbano.
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Mappa concettuale animata
Contenuti: Roma, dalla monarchia alla repubblica (Pearson)
Contenuti: 1.Dalla monarchia alla repubblica 2.Dall'irruzione dei Galli all'espansione nella
(...) È significativo che il suo nome appaia per la prima volta come autore non sul frontespizio di opere teatrali, ma su quello di due poemetti narrativi pubblicati negli anni in cui infuriava la peste: Venus and Adonis (1593, ristampato dieci volte in un ventennio) e Lucrece (1594, noto anche come The rape of Lucrece), le uniche opere la cui stampa sia stata curata personalmente da S., dedicate entrambe al suo nobile patrono Conte di Southampton, quasi per dimostrargli che il poeta di teatro non era rimasto inoperoso nella stagione morta. Benché si tratti di una rivisitazione di modelli poetici tradizionali e particolarmente in voga in quegli anni - il sensuale epillion mitologico e il compianto moralistico tratto dalla storia antica - S. li arricchisce di una nuova densità di significato, come fa del resto con tutti i generi drammatici da lui affrontati nella sua carriera. Il dono poetico di S. non consiste nell'inventare nuovi modelli nel campo del teatro come in quello della poesia, ma di trasformare dall'interno quelli esistenti, si tratti del poemetto ovidiano, della tragedia di vendetta, o classica o d'amore, della commedia plautina, di quella borghese, romantica o romanzesca, della cronaca storica o leggendaria. (...)
(ITA 2019) Interpreti: Alessandro Borghi e Alessio Lapice
Durata: 10'51
Durata: 12'02
(Fonte: Periplus)
Durata: 14'49
(Fonte: Periplus)
Durata: 11'52
La società romana era fondata sulla famiglia retta da un pater familias. Un gruppo di famiglie che vantava un antenato comune formava una gens, da cui provenivano i patrizi, gli aristocratici che dominavano la città, che si distigueva dal resto della popolazione, la plebe. I patrizi potevano contare su numerosi clienti, che lavoravano per loro.
Contenuti: 1.Familia, base della società romana 2. la condizione femmilie 3.Gentes: aristocrazia romana 4.Patrizi e plebei 5. Clientele 6.Economia: agricoltura per ricchi 7.I prodotti dell'agricoltura romana 8. Artigianato, manifatture e commerci
Metropolis
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Mappa concettuale animata
Tre caratteri di fondo connotano la religione romana: la sua capacità di integrare culti diversi; la sua natura comunitaria e sociale; l'attenzione per la corretta esecuzione dei riti. Nei secoli la regione venne usata come strumento di potere. I romani credevano di dover mantenere un buon rapporto con gli dèi (pax deorum): per questo era fondamentale conoscerne la volontà attraverso le tecniche divinatorie ed eseguire tutti i riti e i sacrifici previsti per ogni occasione. Il pàntheon romana, di chiara derivazione greca, comprendeva divinità come Giove, Giunone, Minerva, Marte, ma anche numerose altre divinità locali e familiari (come i Lari e i Penati). Benché la corretta esecuzione dei riti fosse compito di ogni capo di comunità, dall'esercito alla famiglia, esistevano figure specializzate nel rapporto con il divini, i sacerdoti, e diversi collegi sacerdotali (flàmini, feriali, vestali, pontefici, questi ultimi guidati dal pontefice massimo.
Le principali istituzioni romane furono stabilite già in età monarchica e vennero ereditate alla repubblica. Il cuore del sistema politico era il senato, formato dai più importanti capifamiglia patrizi. C'erano diverse assemblee popolari, chiamati comizi (curiati, tributi e centuriati). Le magistrature romane erano elettive, collegiali e temporanee e non davano diitto a compensi economici. Le più importanti erano dotate di imperium, cioè il potere di comando militare e civile. I magistrati più autorevoli, i due consoli, detevano un grande potere di governo, bilanciato però dal fatto che la loro carica era annuale e che ciascuno aveva il diritto di veto sulle decisioni dell'altro. Altre magistrature erano la dittatura (che aveva però un carattere straordinario), la pretura, la questura e la censura, che dovevano tra l'altro controllare il comportamento dei senatori.
Durata: 14'18
Durata: 18'33
IERI E OGGI
Durata: 11'40
Magistrature romane (dal Consolato all'edilità); Senato e Comizi (curiati, tributi, centuriati); Concilio della Plebe e Tribunato; Imperium e cursus honorum
Durata: 17'29
Fonte: Periplus, vol.1, Zanichelli; Metropolis, Pearson
1. Federazione romano-italica 2.Municipi Colonie 3. Introduzione della moneta e la riforma di Appio Claudio Cieco 4. Esercito 5.Guerra e pax deorum 6. "Guerra giusta" e trionfo
Durata: 9'40
Fonte: Periplus, vol.1, Zanichelli; Metropolis, Pearson
Per tutto il V e il IV secolo a.C. i romani furono impegnati in una serie ininterrotta di conflitti al termine dei quali stabilirono il loro controllo sull'Italia centro-meridionale. La spinta espansionistica fu in realtà frutto di situazioni contingenti: i successi e la ricchezza di Roma la rendevano al tempo stesso un bersaglio per i nemici e un punto di riferimento per le città più deboli. La guerra procurava anche vantaggi economici, legati alla spartizione del bottino e alla ripartizione dell'ager publicus formato dai territori sottratti ai nemici. [...] Intorno alla metà del III secolo a.C. Roma si scontrò con Cartagine [...] ottenendo la Sicilia che divenne la loro prima provincia. Poco più tardi, Roma consolidò le proprie posizioni sulla costa adriatica assoggettando l'Illiria e impose il proprio controllo sull'Italia settentrionale a spese dei galli. [...] Al termine della seconda guerra punica, Cartagine perse la propria autonomia politica, mentre la Spagna, divisa in Ulteriore e Citeriore, andò a formare altre due province. Vinti i Cartaginesi, i Romani ampliarono l'area della propria egemonia.
Il primo a farne le spese fu Filippo V di Macedonia il quale sconfitto a Cinocefale in Tessaglia, lasciò campo aperto a Roma che poté estendere il proprio dominio anche sulla Grecia. Sarà poi nuovamente la volta di Cartagine definitivamente distrutta e trasformata in provincia (d'Africa), quindi toccherà al Regno di Pergamo che diverrà Provincia d'Asia.
Durante il dominio etrusco o la crisi seguita alla caduta della monarchia a Roma, sembra che fra i L. si costituisse una nuova lega che aveva il suo centro presso l’ara di Diana in nemore Aricino, con l’esclusione di Roma. Dopo la vittoria al lago Regillo, questa impose il foedus Cassianum (493), che sulla base della parità dei diritti sanciva l’alleanza difensiva con i L., giustificata dal pericolo rappresentato dai Volsci e dagli Equi; il comando militare spettava alternativamente ai magistrati romani e al dittatore, supremo magistrato della lega. Nelle guerre del 5° sec. l’iniziativa si andò sempre più concentrando nelle mani di Roma, che, di fatto se non di diritto, sul principio del 4° sec. aveva una posizione egemonica nella lega. Dopo la catastrofe gallica (390) la lega fu disciolta, ma i Romani riuscirono presto a ricostruirla imponendo anche più decisamente la sua supremazia. La crisi con i federati esplose dopo la prima guerra sannitica in un conflitto (340-38) che costrinse Roma allo scioglimento della lega, alla stipulazione di patti con le singole città rimaste indipendenti (Tivoli, Preneste, Cori), alla concessione della cittadinanza alla maggior parte delle città del Latium vetus.
Contenuti: • Egemonia sul Lazio • Conflitti tra patrizi e plebei • Sistema politico repubblicano • I patrizi • La plebe • La conquista dell'Italia • Forme del dominio in Italia • Le conquiste del Mediterraneo • L'organizzazione del dominio: le province — (materiale edito da Pearson)
A Roma i plebei chiedevano la suddivisione delle terre frutto delle conquiste (agro pubblico) e una maggiore partecipazione al potere politico, come corrispettiv del ruolo da essi svolto nelle campagne militari. Le istituzioni fondamentali dello stato, cioè il senato e il consolato, rimasero saldamente in mano ai patrizi; ma i plebei, grazie a una serie di lotte condotte con l'arma della secessione, ottennero importanti riforme, quali l'istituzione dell'assemblea e del tribunato della plebe (una magistratura che aveva diritto di veto sulle decisioni giudicate dannose per la plebe), la legislazione scritta delle XII Tavole, l'abolizione del divieto di matrimoni tra patrizi e plebei. L'assemblea della plebe eleggeva i tribuni, gli edìli e i questori e deliberava i plebisciti, disposizioni che avevano effetto solo per i plebei ma che assunsero valore legale con la legge Ortensia (287 a.C.). La Repubblica romana aveva così raggiunto un ordinamento misto, patrizio-plebeo.
Mentre metteva a punto, attraverso conflitti e tensioni la propria organizzazione interna, la repubblica romana fu protagonista di una spettacolare espansione territoriale: nei due secoli e mezzo che seguirono alla caduta della monarchia, Roma arrivò a controllare un territorio che comprendeva tutta l'Italia centrale e meridionale. In origine, tale dominio fu per lo più di tipo indiretto, realizzato cioè attraverso accordi con le élite locali, alle quali si richiedeva fedeltà alla potenza egemone e aiuto in caso di guerra in cambio del riconoscimento del proprio potere e di una certa autonomia interna. Al tempo stesso, la costruzione delle prime strade e la fondazione delle colonie, presidi avanzati per il controllo dei territori conquistati, resero concretamente visibile la presenza romana in ogni angolo della penisola.
L'espansionismo di cui Roma fu capace nei primi secoli della storia repubblicana e che proseguì anche nei decenni successivi fu resa possibile anzitutto dal possesso di un formidabile esercito, ma anche grazie alla costruzione delle strade che non furono però pensate inizialmente per gli spostamenti dei privati cittadini e neppure per facilitare il trasporto delle merci, sebbene venissero usate anche a questo scopo. No, le strade erano un mezzo per consentire alle legioni di portarsi rapidamente nei punti nevralgici del territorio controllato da Roma. Tuttavia per presidiare il territorio i romani usarono uno strumento ancora più importante: le colonie. Tra tutte queste, alcune città vennero poi elette da Roma a municipi: i loro abitanti venivano accolti nella cittadinanza romana, a volte in senso pieno, cioè con una totale parificazione ai cittadini veri e propri, altre volte con alcune limitazioni, la più rilevante era l'esclusione dal diritto di voto. Ciò che appare chiaro è che quando si parla di conquista dell'Italia non fu altro che la somma di decine e decine di trattati, accordi, patti più o meno paritari stretti da Roma con i diversi centri urbani della penisola. Più che un impero siamo di fronte a una struttura a rete , nella quale i nodi sono costituite dalle diverse città e che vede al centro la città egemone: Roma.
Alla metà circa del III secolo a.C., nella storia dell'espansione romana si determinò un salto di qualità: per la prima volta, le legioni si spinsero al di là del mare, in Sicilia, aprendo un conflitto che - tra momenti di scontro aperto e periodi più o meno lunghi di tregua - si protrasse per oltre un secolo. Avversaria di Roma fu la città di Cartagine, che aveva costruito un vasto impero commericiale esteso su tutto il Mediterraneo occidentale e che da tempo aveva stabilito insediamenti e basi commerciali anche in Sardegna, in Corsica e in Sicilia, oltre che sulle coste della Spagna. Come spesso accade, un mutamento di prospettiva così importante nacque originariamente per ragioni futili; e quando i comizi centurati decretarono l'inizio delle ostilità, difficilmente qualcuno avrebbe potuto prevedere che la storia di una parte di mondo sarebbe cambiata.
Contenuti: 1. La grande rivale 2. L'iniziale amicizia 3. Sicilia: pomo della discordia 4. Prima guerra punica 5. Vittoria romana 6. Altre conquiste 7. La rivincita di Cartagine 8. La seconda guerra punica 9. Nuova strategia 10. Il disastro di Canne 11. Debolezza di Annibale 12. La riscossa romana 13. La vittoria in Spagna 14. ...In Africa 15. Conclusione
Metropolis
Contenuti: •Prima delle guerre puniche •La 1° guerra punica •Espansione nella pianura padana •Annibale dal trionfo alla sconfitta •Eredità delle guerre puniche •Romanizzazione della pianura padana •Roma e l'Italia •Egemonia sul mondo ellenistico •Espansione romana nel II secolo (cartina) •Cambiamenti nella società romana •Caratteri dell'Impero romano
Bibliografia: Mirabilia, vol.1, Mondadori
Bibliografia: Metropolis, vol.1, Pearson
Bibliografia: Periplus, vol.1, Zanichelli
Video-lezione con voce guida creata da Mondadori su cartina (GoogleEarth) (durata 4'58)
Mappa concettuale animata
1. Prima guerra punica 2.Seconda guerra punica 3. Espansionismo in Oriente e terza guerra punica
(Mondadori)
Dopo la vittoria sui cartaginesi che le assicurò il controllo del Mediterraneo occidentale, Roma inuagurò un nuovo fornte di guerra nell'area orientale, affrontando ripetutamente l'antico Regno di Macedonia, già alleato di Annibale nel corso della seconda guerra punica. La vittori ausii macedoni aprì ai romani le porte della Grecia, ma determinò anche una serie di reazioni a catena che coinvolsero le legioni in territori sempre più lontani. Alla metà del II secolo a.C. vennero anche al pettine due nodi irrisolti, la sottomissione della Spagna e la definitiva resa dei conti con Cartagine in entrambi i casi Roma procedentte con estrema durezza, in conflitti che portaorno all'annientamento degli avversari e mostrarono il volto più violento della conquista.
Contenuti: 1. Espansionismo verso Nord (Gallia Cisalpina) 2. Espansionismo verso Ovest (Spagna Citeriore e Ulteriore) 3. Espansionismo verso Est: seconda e terza guerra macedonica 4. Contro i Seleucidi (Siria) 5. Creazione della Provincia di Macedonia 6. Sottomissione della Grecia 7. L'eredità di Attalo: la Provincia d'Asia 8. La terza guerra punica
Metropolis
Contenuti: 1. Il segreto del successo romano 2. Le Legioni: un esercito di cittadini 3. Espansionismo in Italia: il consenso della plebe 4. Espansionismo nel Mediterraneo: le province 5. I Governatori e l'élite dei provinciali 6. Gli obblighi dei provinciali (confronto con gli italici) 7. Sfruttamento delle province: rapine e imposte 8. Gli appaltatori (i pubblicani)
Contenuti: •Prima delle guerre puniche •La 1° guerra punica •Espansione nella pianura padana •Annibale dal trionfo alla sconfitta •Eredità delle guerre puniche •Romanizzazione della pianura padana •Roma e l'Italia •Egemonia sul mondo ellenistico •Espansione romana nel II secolo (cartina) •Cambiamenti nella società romana •Caratteri dell'Impero romano
Contenuti: •Caratteri della repubblica •Conflitti patrizi-plebei •Le conquiste della plebe •Espansionismo in Italia •Nuove forme di dominio in Italia (municipi, colonie, città federate) •Le guerre puniche •Espansionismo a ovest, nord ed est •Egemonia sul mondo ellenistico •Le province
Mappa concettuale animata
Mappa concettuale di riepilogo dall'espansione romana nel Lazio sino alla conquista del Mediterraneo
Repubblica dominatrice: dai municipi alle province
1. Prima guerra punica 2.Seconda guerra punica 3. Espansionismo in Oriente e terza guerra punica
Secondo la tradizione, l'anziano e autorevole Marcio Porcio Catone concludeva i suoi interventi in senato, quale che fosse l'argomento in discussione, con l'affermazione «e inoltre ritengo che sia necessario distruggere Cartagine». Ma la guerra contro la città punica era davvero necessaria? E perché? — Bettini, Lentano, Puliga, Fattore umano, Pearson, p.385
1. Le direttrici dell'espansione 2. La conquista definitiva della Pianura Padana 3. Le province spagnole e Gallia transalpina 4. La seconda guerra macedonica 5. La libertà della Grecia 6. La guerra siriaca 7. La sottomissione della Macedonia (Battaglia di Pidna) 8. La sottomissione della Grecia (Corinto) 9. Ostaggi greci (Polibio e la diffusione della cultura greca) 10. La terza guerra punica (provincia d'Africa) 11. Nascita dell'impero
Durata: 13'15
1. Limiti e problemi della città-stato 2. Nobili e cavalieri in competizione 3. Lo sfruttamento delle province 4. La plebe 5. Gli schiavi 6. La trasformazione dell'agricoltura 7. Un impossibile ritorno alle origini (mos maiorum, feste e giochi, le leggi volute dai conservatori, censura di Catone) 8. Influenza della cultura greca 9. Nuove forme di letteratura (Ennio, Plauto e Terenzio, Catone)
Durata: 15'48
Dalla fine del III secolo la repubblica romana viene attraversata da una crisi che la investe sotto ogni aspetto fino a innescarne il crollo. La crisi investe la sfera sociale con la diffusione del latifondo, l'aumento del numero di schiavi e la conseguente proletarizzazione dei contadini; si assiste inoltre alla nascita di nuove classi sociali come la Nobilitas a cui si contrappone il gruppo degli Equites. La disparità di trattamento tra cittadini e alleati (socii) finirà per generare tensioni che sfoceranno in una sanguinosa guerra (guerre sociali). La crisi investirà la sfera politica non solo nel confronto tra Nobilitas ed Equites, ma persino nella stessa Nobilitas spaccata in Populares e Optimates. Non ultima si affaccerà anche una crisi culturale provocata dall'incontro con la cultura greca (dopo la creazione della Provincia di Macedonia e Grecia): qui i tradizionalisti come Catone si scontreranno contro i filoellenici (capeggiati dal Circolo degli Scipioni).
La marcia trionfale delle legioni romane da un capo all'altro del Mediterraneo fu solo una faccia del lungo secolo che vide la nascita dell'impero. L'altra, più drammatica, fu rappresentata da una crisi senza precedenti che mutò in profondità gli assetti della società romana. Le conquiste, per un verso,promossero la nascita di nuovi ceti, che traevano le proprie ricchezze dall'amministrazione e dallo sfruttamento commerciale dei territori assoggetati; per l'altro, però, impoverirono i piccoli e medi proprietari terrieri che rappresentavano da sempre il cuore dell'esercito romano. La nascita del latifondo, l'importazione di masse sterminate di schiavi, l'espulsione dei contadini dalle loro terre e la formazione di una classe socialmente instabile di nullatenenti furono tra le conseguenze più incisive e durature della crisi, i cui effetti si manifesteranno appieno nell'ultimo secolo della repubblica.
Contenuti: 1. Fattori di crisi 2. Nuova società romana 3. Nobilitas: la nuova classe dirigente 4. I cavalieri, classe in ascesa 5. Contadini in rovina 6. Dalla piccola proprietà al latifondo 7. Gli schiavi 8. I proletari 9. Gli italici
Contenuti:
Mappa concettuale animata
CRISI DELLA REPUBBLICA: i problemi sociali
1. Limiti e problemi della città-stato 2. Nobili e cavalieri in competizione 3. Lo sfruttamento delle province 4. La plebe 5. Gli schiavi 6. La trasformazione dell'agricoltura 7. Un impossibile ritorno alle origini (mos maiorum, feste e giochi, le leggi volute dai conservatori, censura di Catone) 8. Influenza della cultura greca 9. Nuove forme di letteratura (Ennio, Plauto e Terenzio, Catone)
Durata: 15'48
Il II secolo è segnato da un progressivo deterioramento della vita politica: a fronte del crescente potere del senato diminuiva quello dei comizi, controllati dall'aristocrazia attraverso il sistema delle clientele. Il potere di fatto era detenuto da una nuova nobiltà patrizio-plebea, la nobilitas, chiusa e gelosa dei propri privilegi. Della nobilitas era il monopolio delle magistrature, cui si accedeva attraverso un complesso percorso, detto cursus honorum, potente strumento di selezione della classe dirigente. Pochi erano gli "uomini nuovi" che riuscivano ad accedere alle magistrature cum imperio, non provenendo dalla nobilitas. Le conquiste influirono anche sulla cultura romana delle origini, che si fondava su un sistema di semplici valori condensati nel mos maiorum: virtù cittadine basate su lealtà, parsimonia, spirito di sacrificio. Il mos maiorum entrò in crisi quando i romani vennero in contatto con la più evoluta cultura ellenistica, permeata di individualismo e cosmopolitismo. Nel II secolo a.C. si accese una vivace polemica tra gli aristocratici filoelleni e i tradizionalisti, che temevano la perdita dei valori sui quali Roma aveva costruito la propria grandezza. Prevalse il partito filoelleno del circolo degli Scipioni che avviò un profondo rinnovamento della cultura romana, senza tuttavia distruggerla. Al contrario, l'apporto dei filosofi e degli intellettuali greci servì a elaborare un'ideologia capace di porre il dominio romano in un'ottica diversa e di renderlo accettabile alle classi dirigenti del mondo mediterraneo.
Contenuti: 1. Crisi del sistema politico 2. Il potere del Senato 3. Tribunali contro la corruzione 4. Popolo che conta sempre meno 5. Cursus Honorum 6. Mos Maiorum 7. Influssi etruschi e greci 8. Incontro e conflitto con la cultura greca 9. Circolo degli Scipioni 10. L'educazione
Metropolis
Tabella riepilogativa di MAGISTRATURE: 1. nome della magistratura 2. anno di creazione 3. numero dei componenti e durata 4. nomina 5. competenze
Tabella riepilogativa delle ASSEMBLEE: 1. nome assemblea 2. cittadini partecipanti 3. luogo di riunione 4. magistrato che presiede 5. competenze.
Mappa concettuale animata: si presentano le trasformazioni di Roma con l'annessione delle Province, sia sul piano politico-sociale che economico-culturale
Mappa concettuale animata: trasformazioni politiche dal VI al III secolo
Di fronte alla crisi della società romana una parte dell'élite senatoria si chiuse in una difesa gelosa dei propri privilegi; non mancarono tuttavia aristocratici più sensibvili e lungimiranti, i quali cercarono invece soluzioni che andassero nel senso di una più equa redistribuzione della ricchezza. Furono in particoalre i due fratelli Gracchi, da tribuni della plebe a promuovere un ampio progetto di riforma, che prevedeva tra l'altro la cessione ai contadini di una quota delle terre appartenenti allo Stato. Il tentativo si risolse però in tragedia: i due politici e i loro seguaci vennero liquidati nel sangue, mentre le rivolte degli schiavi, scoppiate a due riprese in Sicilia, aprivano un nuovo, gravissimo fronte di crisi.
Contenuti: 1. Aristocrzia spezzata in due: Populares e Ottimates 2.Chi era Tiberio Gracco 3. Progetto di riforma 4. Riforma agraria 5. Reazione del Senato 6. L'assassinio 7. La proposta di Gaio Gracco 8. Legge Annonaria e Colonie (per i ceti proletari), Tribunali e Riscossione tributi (per i cavalieri), Cittadinanza (parziale) agli Italici 9. Reazione del Senato (Senatus-consultum ultimum) 10. Fine violenta
Metropolis
Contenuti: •Centuriazione •Permanenza della centuriazione •Tiberio Gracco •La riforma agraria di Tiberio Gracco •Gaio Gracco •Effetti delle vicende graccane •L'esercito di Gaio Mario •Cittadinanza agli italici •La prima guerra civile •La dittatura di Silla
Periplus
Contenuti: •I cambiamenti dopo le conquiste: le trasformazioni economiche politiche, culturali e sociali •Tiberio Gracco e Gaio Gracco • L'ascesa di Mario •La guerra civile •La dittatura di Silla •L'ascesa di Cesare
Mappa concettuale animata
I Gracchi
Contenuti: 1.La crisi economica e sociale 2.La riforma dei Gracchi 3.La guerra giugurtina 4.L'ascesa di Mario 5.Guerra sociale 6.La dittatura di Silla
Contenuti: PREMESSA - Nobilitas, Equites, Tribunale contro la corruzione
1. Aristocrazia spezzata in due: Populares e Ottimates 2.Chi era Tiberio Gracco 3. Progetto di riforma 4. Riforma agraria 5. Reazione del Senato 6. L'assassinio 7. La proposta di Gaio Gracco 8. Legge Annonaria e Colonie (per i ceti proletari), Tribunali e Riscossione tributi (per i cavalieri), Cittadinanza (parziale) agli Italici 9. Reazione del Senato (Senatus-consultum ultimum) 10. Fine violent
Durata: 19'40
Bibliografia: Metropolis, vol. 1 Pearson
Nella prima metà del I secolo a.C. lo scontro politico a Roma si aggravò ulteriormente, trasformandosi in vera e propria guerra civile. Suoi protagonisti non furono più i magistrati, come erano stati Tiberio e Gaio Gracco: l'iniziativa passò nelle mani dei grandi capi militari, che non esitarono a impiegare gli eserciti loro assegnati ponendoli al servizio delle proprie battaglie politiche. Ad affrontarsi furono in particolare Gaio Maio, leader della fazione popolare, conosole per sei volte e artefice di una fondamentale riforma militare che per la prima volta apriva l'arruolamento ai nullatenenti e il suo avversario Lucio Cornelio Silla, aristocratico ultraconservatore che negli anni in cui fu al vertice della repubblica promosse una serie di riforme miranti a consolidare il potere della nobilità senatoria.
Contenuti: 1. Homo novus 2. Guerra giugurtina 3. Ascesa di Mario 4. Contro Cimbri e Teutoni 5. La riforma dell'esercito 6. Terra ai veterani 7. Cittadinanza agli italici 8. Druso e gli italici 9. Guerra sociale 10. Senato: vincitore-sconfitto 11. Mitridate 12. Colpo di stato di Silla 13. Guerra Civile 14. Persecuzioni sillane 15. Le riforme di Silla 16. La rinuncia alla dittatura
Metropolis
Contenuti: •Centuriazione •Permanenza della centuriazione •Tiberio Gracco •La riforma agraria di Tiberio Gracco •Gaio Gracco •Effetti delle vicende graccane •L'esercito di Gaio Mario •Cittadinanza agli italici •La prima guerra civile •La dittatura di Silla
Periplus
Mappa concettuale animata
Dall'espansione di Roma in Italia e nel Mediterraneo all'espansione di Silla
•Mappa concettuale animata
Mario e Silla
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Contenuti: 1.La crisi economica e sociale 2.La riforma dei Gracchi 3.La guerra giugurtina 4.L'ascesa di Mario 5.Guerra sociale 6.La dittatura di Silla
Bibliografia: Metropolis, vol.1, Pearson
[...] Quando, in seguito alla abdicazione (79) e alla morte (78) di Silla, iniziò la restaurazione antisillana per opera del console Marco Emilio Lepido con mezzi anche rivoluzionari, Pompeo scelse la parte senatoria, conservatrice della legalità sillana e diresse, con Catulo, le operazioni contro i ribelli in Etruria, costringendo Lepido a fuggire in Sardegna dove morì. Fu quindi mandato con imperio proconsolare (non avendo egli ricoperto ancora alcuna magistratura) in Spagna, dove Sertorio aveva, con l'aiuto degli indigeni, riorganizzato il movimento mariano, fronteggiato senza successo dal proconsole Metello Pio; egli stesso, pur ottenendo successi parziali, non conseguì risultati definitivi, finché Sertorio cadde vittima di una congiura dei suoi stessi soldati (72) cui era a capo Perperna, che poi fu fatto prigioniero. Sottomessa la Spagna, tornò (71) in Italia, dove partecipò all'ultima fase della guerra di Spartaco e condivise l'onore della vittoria con Licinio Crasso. [...] mentre il senato dimostrò di non voler ricadere sotto la minaccia della sua potenza, il popolo non lo sosteneva più come in passato, anche a causa dell'influsso del nuovo capopartito, Cesare. Pompeo dovette accostarsi a Licinio Crasso e a Cesare, del quale sposò la figlia Giulia. L'accordo, impropriamente detto primo triumvirato (non aveva infatti forma giuridica), ottenne a Pompeo la ratifica dei provvedimenti presi in Asia e la distribuzione di terre ai veterani, ma aprì a Cesare, oltre che il consolato (59), il comando sulla Gallia Cisalpina e quindi la possibilità di controllare da vicino l'Italia disarmata. [...]
Contenuti: • Crisi della repubblica • Ascesa di Pompeo • Rivolta di Spartaco • Pompeo e Crasso Consoli • La guerra contro i pirati • La conquista dell'Oriente • Il potere di Pompeo • La lotta politica a Roma • La congiura di Catilina • Il ritorno di Pompeo • Il primo triumvirato
Metropolis (Pearson)
Contenuti: •I cambiamenti dopo le conquiste •Le riforme dei Gracchi •Mario e la guerra sociale •La guerra civile e la dittatura di Silla •L'età di Pompeo e Crasso •La dittatura di Cesare •Crisi della repubblica in sintesi
Analisi di una fonte
Analisi di una fonte
Mappa concettuale animata
Gaio Giulio Cesare, esponente della più antica aristocrazia capitolina, si pose a capo dei populares con l'obiettivo di attuare una radicale riforma dello stato. Nel 60 a.C. propose a Pompeo e Crasso di stipulare un accordo segreto per spartirsi il potere (primo triumvirato). Con il loro appoggio fu eletto console e poi ottenne il proconsolato della Gallia Cisalpina, dell'Illirico e della Gallia Narbonese. Nel 53 a.C. la sconfitta e la morte di Crasso durante la campagna contro i Parti decretò la fine del primo triumvirato. Allarmata dal crescente prestigio di Cesare, una parte dell'aristocrazia appoggiò Pompeo fino alla sua nomina a console unico nel 52 a.C. Reduce dalla conquista della Gallia, Cesare e le sue legioni attraversarono il Rubicone al confine con il territorio di Roma. Ebbe così inizio una nuova guerra civile. Pompeo riparò in Grecia, ma Cesare lo raggiunse e lo sconfisse a Fàrsalo (48 a.C.). Rifugiatosi ad Alessandria d'Egitto Pompeo fu ucciso da Tolomeo XIII che intendeva ingraziarsi Cesare, il quale invece gli preferì la sorella Cleopatra che insediò sul trono d'Egitto. Forte dei suoi trionfi Cesare riuscì a farsi nominare dittatore per dieci anni e poi dittatore a vita. Cercò di attuare una serie di provvedimenti per riformare lo Stato, ma la sua azione fu bruscamente interrotta da una morte violenta (44 a.C.) in seguito ad una congiura ordita dai suoi oppositori.
Contenuti: Cesare console, Campagna in Gallia (fase 1), Clodio e le violenze a Roma, Sconfitta di Crasso a Canne, Conquista della Gallia, Verso la seconda guerra civile, Il passaggio del Rubicone, Cesare annienta Pompeo, Cesare in Egitto, Cesare contro i pompeiani, la dittatura di Cesare, la "notte della repubblica", la riforma della pubblica amministrazione, il rinnovamento della classe dirigente, Idi di Marzo: la morte del tiranno
Metropolis (Pearson)
Sintesi della storia di Roma dall'ascesa di Pompeo a Cesare, dal triumvirato alla crisi della repubblica.
La carta riassume i momenti fondamentali della guerra che oppose Cesare a Pompeo, dal passaggio del Rubicone nel 49 a.C. alla battaglia di Munda del 45 a.C. in cui Cesare sbaragliò gli ultimi pompeiani.
Contenuti: • Il foro di Cesare • Un nuovo teatro • Il volto d'argento • La morte di Cesare nel Medioevo • Un modello eterno • Le Idi di Marzo
Ricorrono almeno tre significati di educazione civica. In un primo e più generico significato, l’accento cade sulla formazione dell’uomo come soggetto responsabile in quanto membro di una comunità, formazione di cui si cercano i precedenti culturali in una lunga tradizione storica che si fa risalire fino all’antichità. In tal caso, l’e. civica non si traduce in un insegnamento specifico, ma s’identifica con la stessa formazione umana e culturale del soggetto. In altro caso, si fa coincidere l’e. civica con la conoscenza dell’ordinamento politico e giuridico di una determinata comunità, a cui l’allievo viene progressivamente introdotto al fine di poter svolgere una funzione attiva e responsabile nel contesto della vita civile e sociale. La terza accezione costituisce quasi il completamento della definizione precedente, in quanto raccomanda la pratica diretta delle regole della convivenza civile, a cominciare dalla partecipazione degli allievi alla gestione stessa delle attività scolastiche.
L'educazione civica è lo studio delle forme di governo di una cittadinanza, con particolare attenzione al ruolo dei cittadini, alla gestione e al modo di operare dello Stato. All'interno di una determinata politica o tradizione etica, l'educazione civica consiste nell'educazione dei cittadini. La storia dell'educazione civica risale alle prime teorie formulate in proposito da Platone nell'antica Grecia e da Confucio in Cina. Costoro, in generale, hanno contribuito l'uno in Occidente, l'altro in Oriente, a elaborare i concetti di diritto e di giustizia da attuare nella vita pubblica. In Italia, fu Aldo Moro il primo a introdurre nel 1958 l'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole medie e superiori: due ore al mese obbligatorie, affidate al professore di storia, senza valutazione. Dall'anno scolastico 2010/2011 si è cambiato nome all'insegnamento di educazione civica, passando al nome "Cittadinanza e costituzione".
Una breve dispensa sulla Costituzione italiana: il testo è parcellizzato e strutturato con schemi esplicativi
Neri Marcorè racconta la Costituzione - progetto finanziato dalla Camera dei Deputati (durata 4'49)
Attività ed esercizi sulla Costituzione
Videolezione • La Costituzione italiana (durata 7'58)
Roberto Benigni spiega la Costituzione italiana — versione integrale (durata 1h 05')
Di seguito vi suggerisco alcune letture che sono certa potranno accendere la vostra immaginazione e colorare quegli spazi rimasti in ombra durante lo studio. Alcune di queste letture ritengo che siano propedeutiche anche nel passaggio dal 1° al 2° anno poiché preparano il terreno per l'Impero romano.